PER GIOVANNA
Il volto di Giovanna Saraceno
Notizie
dalla Valle NO TAV che continua a resistere.
Stamattina
i giornali di regime parlano attraverso le veline della polizia, per smentire
il lancio di lacrimogeni ad altezza uomo, sistematicamente usati in questi giorni
per colpire le persone ed avvelenare la terra. È una tecnica utilizzata fin
dalla prima notte dell’occupazione militare sui terreni di San Didero, messa
ostentatamente in pratica davanti ai nostri occhi, quando un gruppetto di noi,
isolato ai margini della zona in via d'occupazione, ebbe modo di assistere ad
un vero e proprio fuoco di fucileria di lacrimogeni direttamente addosso a chi
cercava di mettersi in salvo nel bosco o di avvicinarsi al presidio. Questo è
il metodo portato avanti anche nei giorni successivi.
Ora
Giovanna giace in ospedale, gravemente ferita in volto da uno di quei
lacrimogeni sparati per uccidere. Le sue condizioni critiche non sono state
sufficienti ad impedire ai poliziotti di entrare nella sua camera d’ospedale,
prima a Rivoli e poi alle Molinette di Torino, per cercare di interrogarla.
Con
questi metodi cercano di fermare una lotta giusta, bella e solidale. Poveri
illusi! La loro prepotenza rende la nostra resistenza più che mai viva e
necessaria. Un grandissimo abbraccio a Giovanna, nostra compagna e sorella.
Nicoletta
Dosio
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