La
strana politica evirata della sinistra italiana In
decenni di pensiero debole si capisce che è difficile fare il distinguo tra
giusto e ingiusto, tra bello e sconcio, tra diritti e soprusi, tra uguaglianza
e diseguaglianza, tra corretto e scorretto, tra democrazia e regime autoritario,
tra libertà e schiavitù, tra destra e sinistra. In questi ultimi decenni i fondamenti
del vivere civile sono diventati confusi e difficilmente identificabili anche
nell’interno delle società occidentali, in seno alle quali lo stesso concetto
di solidarietà ha cominciato paurosamente a perdere importanza come valore
essenziale della convivenza civile non solo fra i popoli ma anche
nell’esistenza individuale. Ci stiamo così abituando con animo tranquillo ad
assistere alla morte di migliaia di nostri simili mentre affogano nei nostri
mari o muoiono di stenti nelle nostre campagne per raccoglierci la frutta e gli
ortaggi come avveniva secoli addietro con gli schiavi d’America. Quegli
schiavi adesso sono ammassati nella piana di Gioia Tauro come nelle altre
pianure d’Italia, dove dall’alba al tramonto migliaia di poveri cristi si
spezzano la schiena sotto il sole o nelle rigide giornate invernali, vestiti di
stracci e appollaiati in improbabili case di cartone, luoghi non luoghi
lontani, sconosciuti, dove nessuno vuole volgere lo sguardo per vedere, per
sapere o per intervenire, eccetto qualche impotente, misericordiosa
associazione del volontariato che lascia il tempo che trova. Di fronte a tale
degrado solo il Pontefice, isolato e non del tutto condiviso nemmeno dai suoi
fedeli, di tanto in tanto fa sentire parole di denuncia e di condanna, mentre i
partiti di sinistra e lo stesso sindacato nicchiano e fanno finta di non
sentire e di non vedere. E’
proprio in questo clima di smarrimento e di confusione del pensiero debole che
prende piede l’inspiegabile atteggiamento di un Letta, neo segretario di un PD
che si dice ancora di sinistra, il quale di fronte alla tragedia palestinese si
prende il lusso di non schierarsi chiaramente dalla parte del più debole, ma
anzi va a braccetto con Salvini che ‘tifa’ per Israele che massacra, come
sempre, inerti ‘nemici’, dopo averli cacciati con la prepotenza dalle loro case
a Gaza e altrove: è la solita logica del sopruso del più forte nei confronti
del più debole.