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lunedì 17 maggio 2021

PALESTINA: NUMERI E UOMINI


 
Dietro questi freddi numeri ci sono uomini, donne, anziani, bambini. Ci sono case in rovina, lutti, dolori, odio che si espande e si incancrenisce. In tutto questo tempo, non si è voluto trovare una soluzione perché due popoli potessero pacificamente convivere. Non si è voluto capire che sangue chiama sangue e guerra chiama guerra. Due popoli disarmati (distruggendo l’apparato bellico israeliano e distruggendo le armi che gli Stati ipocriti “democratici”, forniscono ai palestinesi) che condividano terra, acqua e risorse naturali, cibo, istruzione, dovrebbe essere l’unica soluzione. E se fosse possibile (ma ci illudiamo), sotto il controllo vigile di un’autorità internazionale di Giustizia degna di questo nome, che al momento non c’è. Privati entrambi delle armi e ricomposta la diatriba sulla sicurezza e sulle risorse, nel giro di non molto tempo la situazione potrebbe di molto migliorare, almeno dal punto di vista della violenza. [A. G.]
 
 
Nel 2008 i palestinesi hanno contato 3.202 tra morti e feriti.
Israele 853.
Nel 2009 i palestinesi hanno avuto 7.460 morti e feriti.
Israele 123.
Nel 2010 il rapporto è di 1.659 a 185.
Nel 2011 è di 2.260 a 136.
Nel 2012 è di 4.936 a 578.
Nel 2013 4.031 a 157.
Nel 2014, tra gli anni più sanguinosi, i palestinesi hanno subìto 19.860 perdite tra morti e feriti.
Israele 2.796.
Nel 2015 morti e feriti tra i palestinesi: 14.813.
Morti e feriti tra gli israeliani: 339.
Praticamente, per ogni morto o ferito israeliano, ce ne sono 43 palestinesi.
Nel 2016 i palestinesi morti e feriti sono 3.572.
Quelli israeliani: 222.
Nel 2017 i palestinesi contano 8.526 perdite.
Gli israeliani 174.
Il 2018 è una mattanza, 31.558 palestinesi vengono feriti o uccisi.
Gli israeliani sono 130.
Cioè: 243 palestinesi uccisi o feriti, per ogni singolo israeliano ucciso o ferito.
Nel 2019 il rapporto sarà di 15.628 133.
Nel 2020 sarà di 2781 a 61.
 
Spesso lo chiamano “conflitto” israelo-palestinese. Ma, i conflitti, prevedono una qualche forma di parità fra i due schieramenti.
Invece questi freddi, macabri numeri, raccontano qualcos’altro.
 

*** 
 
Novembre 2006



Alle dieci e trenta
di un mattino grigio,
il canto degli uccelli,
misto alle garrule voci
di inermi bimbi,
all’improvviso si è spento a Gaza.
 
Giocavano alla vita quei bimbi,
ignari di chi apparecchiava loro
la morte con la guerra.
 
Alto e repentino si è levato allora
Il pianto delle madri,
con occhi asciutti
per lacrime disseccate da dolore antico,
e orrende grida hanno solcato il cielo
per chiedere invano vendetta
al Dio tradito.
 
Ora anche il verso,
che da sempre fa sentire
invano la sua voce,
stanco langue e si tace,
la sua forza avvilita si è infranta
di fronte alla lucida follia
che governa il mondo.
 
Voglio piangere anch’io
ma con occhi secchi e biechi,
come la Sfinge che guarda e
inaridisce tutto.
 
Vincenzo Rizzuto
[Cosenza, maggio 2021]