Si muore uccisi
di lavoro sfruttato.
Si muore uccisi
di lavoro alienato.
Si muore uccisi
di lavoro umiliato.
Si muore uccisi
di lavoro schiavizzato.
Si muore uccisi
di precarietà.
Si muore uccisi
di insicurezza.
Si muore uccisi
di paura.
Si muore uccisi
di razzismo.
Si muore bruciati vivi
nelle fiamme infernali
della fabbrica maledetta.
Si muore avvelenati
come topi intrappolati
nelle vasche sature d’azoto.
Si muore di colpo di sole
negli interminabili vigneti
della pianura infuocata.
Si muore d’amianto e di smog
d’uranio impoverito e di petrolchimica.
Si muore in anticipo
nella gabbia del sistema criminale.
Rompere la gabbia
liberare la vita.
Se non ora quando?
Ora e sempre.
E così sia.