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sabato 24 luglio 2021

DA COSTA E PORTA SAN GIORGIO
di Leonardo Rombai*  

 
Via San Leonardo, una delle strade più belle del mondo
 
Il grande e storico complesso dell’ex caserma Vittorio Veneto in Via Costa San Giorgio (già monastero di San Giorgio alla Costa) e il suo contorno verde rappresentano un’area sottoposta a vincolo di tutela, che si vuole trasformare in una struttura alberghiera di super lusso, con annesse altre attività (Spa e centro benessere, ristoranti, parcheggi sotterranei, strutture commerciali di vicinato), e con previsione di macroscopici interventi interrati: quali due autorimesse con accesso carrabile da Costa San Giorgio e da Via della Cava, ambienti di stoccaggio per le cucine e ambienti di servizio per la spa e il centro benessere, collegati tra di loro tramite un percorso carrabile interrato della lunghezza di circa 600 metri, con accesso da Costa San Giorgio; interventi che metteranno a rischio il fragile equilibrio idrogeologico del versante collinare che, in passato, ha manifestato movimenti franosi di non secondaria importanza. Nessuno ha pensato agli impatti del cantiere prima e della gestione turistica poi sulle vie circostanti, a partire dalla contigua San Leonardo in Arcetri, antica e lunga via collinare di circa 7 chilometri, che mette in comunicazione la parte sud-orientale di Firenze con Poggio Imperiale, Impruneta e il Chianti: è una strada di “artisti, innamorati” (come la definisce su YouTube Elena Giannarelli), una strada piena di fascino, tra le più amate dai fiorentini, una campagna dentro la città, che i cittadini percorrono lentamente, passeggiandola. Lungo di essa si possono ammirare tanti monumenti di età tardo-medievale, rinascimentale e moderna, a partire da Forte Belvedere e da Porta San Giorgio (con, all'esterno, il bassorilievo San Giorgio e il Drago di Andrea Pisano e, nell'interno, la lunetta con affresco Madonna con Bambino fra San Giorgio e San Leonardo di Bicci di Lorenzo), dove termina la monumentale Via Costa San Giorgio e dove ha inizio la breve e ripida Via Belvedere, che conduce a Porta San Miniato, costeggiando le mura. Lungo Via San Leonardo - oltre alla duecentesca chiesa omonima che conserva il campanile a vela, affreschi quattrocenteschi e l'antico pulpito della chiesa di San Pier Scheraggio - sorgono tante ville, spesso corredate di storiche lapidi (tra cui San Leonardo, Razzolini o Spelman, Vecchietti, Sant'Agnese, Il Gioiello, L'Invidiata, Il Barduzzo dove visse lo scrittore Mario Pratesi), la casa del pittore e scrittore Ottone Rosai e il Tabernacolo dell'Immacolata, ricordato da Giovanni Papini. Il carattere peculiare della via, stretta e lastricata, è dato dallo snodarsi (scrive, sempre sul web, Viaggiatrice curiosa) “fra i muri delle ville immerse nella campagna, al di là dei quali si estendono i giardini, olivi, vigneti e cipressi. I muri riportano ancora l'originaria decorazione graffita a motivi geometrici, realizzata graffiando l'intonaco fresco”.
Ottone Rosai, che vi abitò dal 1933 al 1957, la descrive come una delle strade più belle del mondo, come “la rivelazione più sorprendente riservatami dalla vita. Di una rarità incomparabile per la sua forma disegnata non da ingegneri, ma dall'andamento stesso del terreno in quanto trovasi sulla sommità di una collina […], larga poco più di un viottolo [che] procede sinuosa e tortuosa tutta piena di segreti e di sorprese, arrivando, con i suoi muri poco più alti di un uomo, con gli olivi che da questi si affacciano, con alcuni cipressi secolari che annunciano la presenza discreta e quasi intimidita di una villa - o di una vecchia casa contadina - ogni tanto fino al grande piazzale del Poggio Imperiale”, che si raggiunge dopo avere superato il Viale Galileo e lo Chalet Fontana, caffè letterario fondato nel 1896, frequentato dallo stesso Rosai e da Vasco Pratolini. “Ma è lunga questa strada e la chiesa di San Leonardo e le ville e le case sono distribuite così armoniosamente nello spazio”.
 
*già professore ordinario di Geografia
nell'Università di Firenze
presidente di Italia Nostra - Sezione di Firenze