Insieme
al Covid credo sia anche la calura che manda in tilt il cervello di tutta la
politica italiana diffondendo il caos ovunque: nei comuni, nelle regioni e a
livello nazionale. E così assistiamo al triste, doloroso spettacolo del solito
‘padrone’ che fonda movimenti e poi li manovra come se fossero aziende di
famiglia, che si fanno fallire come e quando conviene alla logica di mercato,
fregandosene di milioni di persone che lo hanno votato nella speranza di
cambiare le cose in meglio. Ma
si assiste in questi tempi anche ad altri fenomeni di degenerazione, come
quello della sinistra che designa futuri, improbabili governatori regionali, ‘scelti’
dall’alto fra i rappresentanti del mondo imprenditoriale meno raccomandabile,
con carte d’identità ricche di inquietanti conflitti d’interesse. Ma questa
medesima sinistra dà anche spettacoli di grande miseria morale ed etica, senza
che alcuno grida allo scandalo, come quando suoi rappresentanti, indossando la
fascia tricolore in segno di comando, inaugurano l’apertura di nuove sedi della
novella destra neofascista, ignari di offendere così la democrazia nata dalla
Resistenza. Costoro sono i nipotini incolti e smemorati che, ignoranti dei
sacrifici dei loro nonni, senza alcuna identità, giorno dopo giorno, vivono
senza un progetto di vita e si aggrappano al qualunquismo più sfrenato: sono i
soggetti più pericolosi che, pur di sopravvivere, sono pronti a passare anche
sulla pelle della loro madre, a vendersi l’anima! Così
non si andrà da nessuna parte: nella vita di ognuno di noi, come nella storia
dei movimenti e dei partiti, strumenti indispensabili del migliore dei mondi
possibili, bisogna sempre scegliere da che parte stare: a destra, a sinistra, a
centro, e dichiarare con chi ci si vuole alleare, quali interessi si vogliono
portare avanti, quali valori si vogliono salvaguardare nell’ambito del sociale.
E la destra illiberale in Italia ha fatto le sue scelte in tal senso: sa quale
economia portare avanti attraverso la privatizzazione più ampia dei servizi e
delle risorse; sa che i grandi agrari hanno bisogno di ‘schiavi’ per coltivare
le terre, sa che la sanità privata può assicurare lauti guadagni sulla pelle
dei più deboli, sa che l’acqua, l’ambiente, i rifiuti, i trasporti, la rete
autostradale, le banche e la scuola in mano ai grandi gruppi imprenditoriali
costituiscono lo strumento cardine per gestire tutto il potere, compreso quello
politico ormai succube della grande finanza. E
la cosiddetta sinistra, senza identità, è caduta nel qualunquismo accecante ed
ha smarrito così la strada maestra della sua funzione e dei suoi compiti, così
come ormai si accinge a fare anche, ahimè, il movimento stellare la cui luce
minaccia di spegnersi rovinosamente. Strano,
molto strano che tutto questo non sia stato ancora capito né nel PD, né nel
movimento grillino, che perdono tempo cabotando in un mare di confusione e di
scelte non-scelte contraddittorie e suicide, cosa che va ripetendo, come
Cassandra inascoltata, finanche un raffinato ultranovantenne, come Cirino Pomicino,
che in fatto di strategie la sa assai lunga! Schieriamoci,
cari compagni di viaggio, scegliamo che cosa vogliamo fare, quali bisogni
cavalcare, quali interessi privilegiare, diversamente si cadrà come pere marce.