Da
molte parti (Ministro della Salute, Comitato Tecnico Scientifico, ecc., ecc.)
giungono velate ma insistenti raccomandazioni alla prudenza mentre la variante Delta
(previamente detta “indiana”, presumibilmente avviata dalle celebrazioni del
fiume sacro - il Gange - incoraggiate dal regime Modi in India), che è oramai
divenuta predominante nel Regno Unito e non tarderà granché ad invadere
l’intero continente europeo (nonostante Brexit!), come già facilmente prevedevo
nel mio articolo del 14 Giugno su Odissea, sta inesorabilmente diffondendosi
nel nostro Paese. A
queste inutili raccomandazioni seguono notizie altrettanto inutili di stadi con
ingressi contingentati e controllati a numero chiuso alle quali fanno da
contraltare notizie di piazze gremite di gente urlante e tifante accalcata in città
di tutt’Italia, dove sono stati allestiti maxischermi per la gioia degli amanti
del calcio che finalmente possono “stare all’aperto senza mascherina” da lunedì
28 Giugno. La
logica di questo comportamento collettivo mi sfugge. Si contingentano e si
controllano gli ingressi allo stadio olimpico di Roma, peraltro a pagamento (e
caro, immagino) per lasciare libero l’ingresso alle piazze con maxischermo? Ma
quale differenza può fare al SARS-Cov-19-Delta, la calca davanti al maxischermo
rispetto alla discoteca o all’assembramento di diverse nazionalità in uno
stadio gremito di persone paganti un biglietto per riempire a dovere uno stadio
olimpico? Prego
qualcuno di darmi una risposta logica a questo quesito. Grazie. Per
inciso, io mi sono goduto la partita egregiamente vinta dalla nostra squadra
Nazionale contro la Nazionale del Belgio, nella santa pace del mio salotto e
non credo di aver esultato in modo meno efficace per la nostra vittoria. Forse
un po’ meno efficace per la trasmissione della variante Delta?