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lunedì 5 luglio 2021

LA VARIANTE DA MAXISCHERMO
di Romano Rinaldi
 


Da molte parti (Ministro della Salute, Comitato Tecnico Scientifico, ecc., ecc.) giungono velate ma insistenti raccomandazioni alla prudenza mentre la variante Delta (previamente detta “indiana”, presumibilmente avviata dalle celebrazioni del fiume sacro - il Gange - incoraggiate dal regime Modi in India), che è oramai divenuta predominante nel Regno Unito e non tarderà granché ad invadere l’intero continente europeo (nonostante Brexit!), come già facilmente prevedevo nel mio articolo del 14 Giugno su Odissea, sta inesorabilmente diffondendosi nel nostro Paese.
A queste inutili raccomandazioni seguono notizie altrettanto inutili di stadi con ingressi contingentati e controllati a numero chiuso alle quali fanno da contraltare notizie di piazze gremite di gente urlante e tifante accalcata in città di tutt’Italia, dove sono stati allestiti maxischermi per la gioia degli amanti del calcio che finalmente possono “stare all’aperto senza mascherina” da lunedì 28 Giugno.
La logica di questo comportamento collettivo mi sfugge. Si contingentano e si controllano gli ingressi allo stadio olimpico di Roma, peraltro a pagamento (e caro, immagino) per lasciare libero l’ingresso alle piazze con maxischermo?
Ma quale differenza può fare al SARS-Cov-19-Delta, la calca davanti al maxischermo rispetto alla discoteca o all’assembramento di diverse nazionalità in uno stadio gremito di persone paganti un biglietto per riempire a dovere uno stadio olimpico?
Prego qualcuno di darmi una risposta logica a questo quesito. Grazie.
Per inciso, io mi sono goduto la partita egregiamente vinta dalla nostra squadra Nazionale contro la Nazionale del Belgio, nella santa pace del mio salotto e non credo di aver esultato in modo meno efficace per la nostra vittoria. Forse un po’ meno efficace per la trasmissione della variante Delta?