GUERRE PREVENTIVE? CHE SVENTURA! di
Romano Rinaldi
L’aver
dovuto liberare l’Europa dal nazifascismo con lo sbarco in Normandia e in
Sicilia per porre fine alle barbarie della guerra scatenata dai due regimi
totalitari, ha prodotto un insegnamento storico fuorviante. Ovvero, l’illusione
che per evitare la prossima conquista del potere da parte di “forze del male”
in nazioni vicine o foriere di interessi comuni, si dovesse ricorrere ad azioni
belliche preventive. In effetti, a ben guardare, sia l’ascesa del fascismo in
Italia, sia quella del nazismo in Germania (propiziato dal primo), apparvero da
subito come semplici svolte della storia che si sarebbero potute facilmente
evitare sul nascere. Purtroppo però la storia degli ultimi decenni, ci ha dimostrato
tutto il contrario. Ad iniziare da Corea, Vietnam, Iraq, Somalia, Libia,
Afghanistan, ecc. e con qualche intermittenza Israelo-palestinese, tanto per
mantenere le braci accese… Insomma,
ogni popolo deve compiere il suo “personale” percorso storico, ed è abbastanza
inutile, se non altamente controproducente, cercare di sterzare il corso degli
eventi con guerre preventive iniziate “a freddo”, senza la “normale”
provocazione o il deliberato attacco che, viceversa, giustificherebbe la
guerra, nel più classico degli scenari. Quale può essere allora una risposta
“matura” a questa illusione della prevenzione? Chiaramente è necessario far
prevalere, sopra ogni altra considerazione, il diritto all’autodeterminazione
dei popoli e delle nazioni. È di questo che dovrebbe occuparsi principalmente
l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Un’organizzazione che, nata con le più
nobili intenzioni, sta mostrando da diversi anni ormai (dalla guerra in Kossovo,
almeno), una effettiva incapacità di gestire la propria originaria missione. Solo
un rilancio, ovvero una totale rifondazione dell’ONU potrà forse in futuro
evitare il ripetersi di errori che si sono accumulati ultimamente. Se non
vogliamo dunque che i libri di storia continuino a riempirsi di inutili “lezioni”,
cerchiamo di imparare almeno qualche rudimento della pacifica coesistenza su
questo piccolo pianeta. Come recita il famoso aforisma: “La Storia è un’ottima
insegnante, peccato che abbia pessimi allievi”!