L'ironia
demistificatoria di Nicolino Longo. L'aforisma
è la ricerca del pensiero che sintetizza in gocce di sapienza la verità,
attraverso l’osservazione e l’ascolto della realtà, oltre il velo o cortine di
pregiudizio. Questo stile di scrittura, è privilegiato fin dai tempi antichi
sia in Occidente, dal mondo greco, sia in Oriente con l’haiku delle brevi
poesie giapponesi. L'aforisma non argomenta, asserisce, nonostante si presti a
diverse interpretazioni. “Il progresso
della conoscenza contrapponendo la scrittura metodica (capace tutt'al più di
confortare) a quella aforistica (la sola in grado di condurre al vero),
"invita gli uomini a indagare ulteriormente”(F. Bacone). L’aforisma
conduce il pensiero verso nuove ricerche e riflessioni, con un’indagine
interiore, specchio della realtà vissuta, documentata storicamente sul filone
di pensatori, articolando il pensiero filosofico in un continuo contradditorio,
che si riassume nell’assioma hegheliano “tesi-antitesi-sintesi”. Umberto Eco ha distinto aforisma degradato e aforisma critico: il primo è
un'affermazione che rovesciata non perde apparenza di verità. Questo è il vero e proprio
aforisma filosofico, capace di fissare in forma evidente e asciutta una verità,
come già osservò Seneca. Sempre Eco ha distinto gli aforismi per "estrazione" dagli aforismi "per creazione",
ovvero massime dedotte da opere di natura non aforistica e massime nate già
come aforismi. Senza voler fare un excursus dalla filosofia antica a quella
moderna e contemporanea, si evince che tale scelta stilistica non attiene a
nessun trattato di filosofia o saggio critico oppure dialogo, che imbriglino la
ricerca in un binario univoco e parziale del pensiero stesso. L’aforisma è
sciolto da ogni legame o condizionamento nell’esprimere la sostanza di un
sapere personale. Esso non è frammentario, ma come un atomo gettato
nell’universo del pensiero sviluppa una rete di specchi in continua evoluzione,
come in un vortice: gli aforismi entrano ed escono in una dinamica, generata
dagli stessi per un superamento ad continuum dello scibile umano, pur rimanendo
come pietre miliari del pensiero universale, tendente all’unicità armoniosa. In
questo complesso panorama emerge la personalità di Nicolino Longo, il quale ha
nel suo bagaglio culturale una produzione gigantesca di poesie spesso in forma
haiku e di aforismi, pubblicati con prestigiose case editrici, presentati con
critiche e commenti lusinghieri, che ne fanno uno dei più significativi e
autorevoli autori contemporanei. Osservatore
acuto, con lo humor acre che lo contraddistingue, ascolta i segnali sociali vedendone
il mistero svelato dal suo occhio sociologico e demistificatorio. Non è né
malinconico né nostalgico o elegiaco, ma con uno sguardo realistico sul
presente teso al futuro, candidato al rovesciamento etico in volgare adattamento
di usi e costumi, ne mette a fuoco la fotografia. Non giudica ma descrive
attraverso il laser del suo pensiero, meditato pensato intravisto in un
concreto scorcio della sua anima distaccata e scientifica attratta dal
microscopio, dove in ogni cellula si muove l'universo fra buchi neri e musiche
celesti. I fiori sono i sorrisi, con cui gli alberi si
rallegrano, per essere usciti vivi
dall’inverno. Il
bene e il male vengono dunque impressi nell'armonia dell'essere, perché senza
l'uno non c'è l'altro in continua alternanza. Rotto l’equilibrio è il caos e da
questo o la fine o la rinascita fra corsi e ricorsi nel misterioso viaggio
dell'evoluzione. Accanto si muove la quotidianità che, dove gli umani si arrabattano
fra contraddizioni, sogni, illusioni, verità nascoste, ingiustizie nel puzzle
del sistema Terra, si ricompone e si scompone attraverso i cicli preistorici e
storici, circoscritti sulla via dell'esistere della non conoscenza. E il
mistero continua nel tentativo viscerale del filosofo a far domande senza
risposte assolute, fra dubbi e ironie, così il divertimento dal retrogusto
amaro non supera la cortina del terrestre senza identità certa. Di male in peggio: da vivo
ero pelle e ossa. Ora, soltanto ossa. Su
di lui è già stato detto tutto. Nella sua indagine sociale ci sono i frammenti
aguzzi della realtà, la cui verità tocca la pelle più dura, ma che
l'espressione ironica e compiaciuta arrotonda senza colpo ferire. In questa sua
ultima serie di 250 aforismi: Per lanterna il sole - già il titolo è una
evidente chiave di lettura sul filo logico unitario, nonostante ognuno sia
autonomo - alcuni temi emergono urgenti, quali le acute riflessioni sul Covid e
sulla difficile condizione umana, che ormai di umano ha perso la sua parte
migliore. Alleggeriscono il ritmo alcuni aforismi dedicati alla donna
angelicata riportandoci al Dolce Stil Novo, ma allo stesso tempo alle sue
spine, in continua contraddizione, perché fa parte dell’imprevedibilità umana;
oppure gli aforismi che sottolineano la grave condizione del tempo che scorre
sino alla vecchiaia, periodo della vita struggente e sofferto sulla soglia dell’Oltre…
ma c’è un Oltre? La domanda non è esplicita, ma indotta, e così ogni pensiero
induce ad altre vie di meditazione, e anche se l’asserzione è uno squarcio
amaro di verità non sa in quale luogo ci farà capitare… Con la vecchiaia, tutti i
valori si alzano. Tranne, purtroppo, quello
che, per ogni uomo, è il valore aggiunto. Ironia
e dolcezza dal retrogusto acido e amaro costituiscono i pilastri della visione
che il Nostro ha del suo tempo, vissuto nel pieno delle sue energie
intellettive, attraverso lo scandire dei cicli della propria esistenza
impegnata con grande fervore e umiltà. Molti
sono stati i riconoscimenti e i traguardi autorevoli ottenuti da Nicolino
Longo, facendone un maestro di vita senza dogmi, che con il suo esempio indica
la strada, sulla quale ci siamo tutti, per condurci alla saggezza o all’inferno
all’ombra dei cipressi. Longo
ne ha fatto un percorso di evoluzione fino ad accompagnarci come discepoli sotto
il mandorlo fiorito, per respirare la musica del cosmo fra armonia e sapienza,
assaporandone il profumo della rinascita, sia dal deserto sia dall’inferno, e
il mistero della lotta umana e animalesca insieme continua.