SONATE BIBLICHE
di
Graziella Baroli
Johann Kuhnau
L’aggettivo
“biblico”, accostato a qualsiasi vocabolo, dà sempre di quest’ultimo un’idea di
imponenza, di monumentalità, quasi di un qualcosa di eccessivo. Ma non è
proprio questo il caso delle Sonate bibliche per clavicembalo
di Johann Kuhnau(1660-1722) Le sei Sonate bibliche di
Kuhnau sono infatti tutt’altro che brani “debordanti”, anzi hanno la leggerezza
che è propria di tutta la musica eseguita sullo strumento “precursore” del
pianoforte. E l’aggettivo è qui perciò motivato dall’esplicita volontà
dell’autore di letteralmente e puntualmente “dipingere” con la musica passi
della Bibbia. Pratica di cui Khunau è stato “alfiere” pressoché unico nel mondo
germanico in anni in cui la musica “descrittiva” era uno stile tipicamente
francese.
L’ispirazione
biblica di queste pagine è ampiamente attestata e non stupisce pensando al
forte sentimento religioso di un’epoca che poneva la lettura dell’Antico
Testamento quale base della formazione dell’individuo. Nello specifico di
Kuhnau è espressione della sua sincera fede indissolubilmente legata
all’ambiente culturale nel quale era profondamente immerso. Musicista dalla
personalità poliedrica – teorico, critico e acuto polemista nell’ambito
dell’allora nascente riflessione estetica musicale – Khunau ricoprì la carica
di Kantor nella Chiesa di San Tommaso a Lipsia,
incarico che, alla sua morte, fu assegnato a Johann Sebastian Bach.
Pubblicate
nel 1700 con titolo Rappresentazione musicale di alcune
storie bibliche, fanno parte della musica per strumenti a tastiera
realizzata a servizio della cosiddetta Hausmusik
tedesca d’ascendenza rinascimentale, ovvero l’usanza di far musica in case
private che, a quel tempo, era un importante elemento della vita sociale in
situazioni liturgiche, operistiche o semplicemente strumentali. La scrittura
musicale delle sonate lascia all’interprete estrema libertà espressiva nel
descrivere colori, situazioni e stati d’animo diversi. Una poetica simile a
quella di Frescobaldi per l’estrema varietà di sentimenti che le note
permettono al musicista di trasmettere a chi ascolta coinvolgendolo nella
vicenda descritta in forma strettamente didascalica. Perché questa diretta
comunicazione non si perda, ognuna delle sei Sonate è, infatti, preceduta dalla
narrazione dell’argomento in lingua tedesca, mentre una specifica didascalia in
italiano è riportata all’inizio di ciascun movimento.
(Liberamente
rielaborato da: Le Sonate Bibliche di Kuhnau
di
Giovanni Guzzi in Chiesa di Milano.it- Arte e Cultura)
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