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giovedì 30 dicembre 2021

ASPETTATIVE DELUSE 
di Franco Astengo


L’anno 2021 si chiude dopo che sono state deluse le aspettative di riuscire a rovesciare il paradigma stabilito dall’emergenza sanitaria tra scienza, tecnica, politica. Ormai da due lunghi, interminabili, anni non la politica ma scienza e tecnica impongono modi, tempi, scelte, orientamenti economici, stili di vita.
In questo modo il capitalismo continua a dettare le sue leggi e il ciclo del tempo procede rispondendo soltanto alle necessità del momento con l’allargamento delle disuguaglianze, l’intensificazione dello sfruttamento, la crescita del divario cognitivo.
Sfruttamento, disuguaglianze, divario cognitivo: tre fattori che si alimentano con la detenzione del potere della conoscenza e delle sue complesse forme distribuzione ineguale.
Una presunta ribellione a questo stato di cose ha assunto, almeno nelle società affluenti, la ridicola dimensione di un individualismo presuntamente libertario ma in realtà coercitivo per qualsiasi possibilità di vita collettiva.
Non siamo stati ancora capaci di far comprendere come il rovesciamento del paradigma potrebbe essere ancora possibile se si riuscisse a far risaltare la necessità di una società dell’uguaglianza.
Uguaglianza nella sobrietà dei consumi collettivi e individuali, uguaglianza nella limitazione del profitto e della conseguente vacuità del consumismo egoistico.
Servirebbe ancora definire l’orizzonte di una società diversa per fare in modo di porsi davanti al mistero del futuro nella vita di tutti i giorni.
Pensare ad un “socialismo della finitudine”, al recupero di un senso del limite inteso come obiettivo possibile da realizzare accettando un principio di fondo: questa angosciante cappa di piombo che sovrasta le nostre vite dipende da un modello basato sull’illusione di massa di una società priva di valori morali e completamente fondata sul profitto e sul consumo.