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sabato 16 aprile 2022

GUERRA. A FRANCESCO D.

 

Risposta alla lettera di Romano Rinaldi e alla citazione dello scritto del suo conoscente, Francesco D.
 
Spiace che persone di cultura vedano i mali del mondo solo quando, in maniera interessata, vista una certa unicità di comportamento di giornali e televisioni, ne viene raccontata una parte. Si invoca giustamente un giudizio legale sul responsabile della politica russa, ma il signor Francesco, forse ignora, che gli americani non hanno mai appoggiato tale struttura che dovrebbe intervenire, perché loro sono first e i soldati americani delle circa 800 basi militari nel mondo, rispondono solo a giudici americani. L’invasione dell’Iraq, ad esempio, non era da censurare insieme alle bombe al fosforo impiegate a Falluja? E che dire del defogliante alla diossina usato nel Vietnam, di cui si sa abbia provocato nascite di bimbi deformi in varie parti del Paese, almeno fino a qualche anno fa, con i nostri giornali farne titoloni di rammarico e raccapriccio? Che certe cose non dovrebbero più accadere è sacrosanto. Starebbe anche a noi cittadini verificare il mandato che abbiamo dato a chi decide, come viene utilizzato. Siamo in tempi nucleari e certe scelte possono farci morire tutti, amici e nemici. Chi scrive è stato obiettore di coscienza nel 1966 - 1968, sul tema della responsabilità personale.
Giuseppe Bruzzone (Milano)