Libri Riflessioni contro la guerra nel pamphlet di Gaccione.
“Meglio
un anno di negoziati che un giorno di guerra diceva il giovane anti militarista
Alexander Langer”. “Meglio un anno di negoziati che un giorno di guerra”. Queste
frasi, tratte dall’esauriente saggio di Gaccione Scritti contro la guerra”
(Tralerighe Libri, 2022) sono emblematiche perché rappresentano la base di un
pensiero che, in modo lucido e argomentativo, dimostra la validità di un
discorso non solo pacifista, ma anche disarmista. Fin da giovane l’autore
ha sempre condiviso le tesi di Carlo Cassola, scrittore impegnato nella
testimonianza contro la guerra e i suoi effetti devastanti, che
verifichiamo ne La ragazza diBube e in Fausto e Anna. Pur
capendo il ruolo fondamentale della Resistenza, si coglie lo sguardo addolorato
di fronte alla morte e ai massacri. Proprio dalla sofferenza, dai
bombardamenti, dalle vendette e rappresaglie, Gaccione invita l’umanità a
costruire un mondo solidale e collaborativo che rifiuta la corsa al
riarmo. Il conflitto tra Ucraina e Russia ci vede inermi come popolazione
che chiede di cessare il fuoco. Purtroppo i governi con i loro interessi
prettamente economici spingono ad un progressivo allargamento delle operazioni
belliche. Protestare diventa sinonimo di vigliaccheria perché sembra minare
scelte opportuniste. Confrontare varie fonti e versioni diverse si trasforma in
antidemocrazia. Il testo, riportando vari articoli apparsi su di
Odissea, utilizza un tono vibrante e ricco di pathos gettando una luce
cupa sulla catastrofe nucleare che potrebbe verificarsi. Sembra di rivivere
l’atmosfera inquietante del “Dialogo di un folletto e di uno gnomo” di Leopardi
che immaginava l’improvvisa scomparsa dell’uomo dalla terra. Il
silenzio, l’indifferenza dei due personaggi e della natura nei riguardi
del genere umano anticipano il nostro drammatico contesto storico.
Mariacristina
Pianta