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venerdì 17 giugno 2022

L’ IMBECILLE CAMPA DI PIÙ E VIVE MEGLIO
di Angelo Gaccione

Pino Aprile
 
Il nuovo libro dell’autore di Terroni e Giù al Sud.
 
Se ritenete una tesi ardita quella che Pino Aprile svolge (e dimostra) nel suo saggio Il nuovo elogio degli imbecilli conoscete poco i vostri simili, voi stessi, la burocrazia, le consorterie, gli apparati pubblici, quelli di potere, quelli governativi, quelli associazionistici e quelli di ogni genere e finalità. Quante volte siamo rimasti a bocca aperta davanti a comportamenti che riteniamo assurdi ma che sono più specificatamente stupidi? E quante volte ci accade guardando programmi televisivi, vedendo in circolazione ambosessi fra i più balzani, o ascoltando ragionamenti che con la ragione non hanno alcuna attinenza? “Ragionamenti da svizzeri” li definirebbe un mio conoscente tutt’altro che xenofobo, ma gli italiani non sono da meno quanto a ragionamenti imbecilli. George Bernard Shaw ha bollato i suoi connazionali con questa impietosa frase: “È impossibile per un inglese aprire bocca senza che un altro inglese ne resti disgustato”. Come Pino Aprile sono arciconvinto, e da tempo, che non è l’uomo che si evolve, ma la sua stupidità. Prove ne abbiamo a dismisura quotidianamente. Un tempo lontanissimo trovandomi su un treno che andava a Salisburgo presi a conversare con un signore colto e distinto. Mi disse che aveva dovuto cambiare scompartimento perché c’era un fumatore incallito che lo stava intossicando. Con qualche difficoltà lo aveva convinto ad aprire il finestrino, ma un vento maligno li obbligò a serrarlo subito. O intossicarsi o sorbirsi l’assalto di un vento tagliente e fastidioso. Alle sue lamentele avevo più o meno risposto di avere scarsa fiducia nei bipedi e che ero certo che il processo dal gorilla all’uomo si era interrotto da tempo. “Dall’uomo alla blatta”, gli avevo detto, “pensi solo alle armi atomiche che abbiamo costruito per annientarci”. Ero giovane e detestavo guerra e guerrafondai come e più di ora che sto invecchiando. Ero così convinto dell’involuzione umana e della sua regressione, che ad un nevrotico guidatore di una moto gigantesca e dal rombo assordante che si era parato in atto di sfida davanti all’auto del mio amico, colpevole ai suoi occhi di aver tardato due secondi la partenza allo scatto della luce verde del semaforo, dissi che era un mezzo coglione. Ebbe a risentirsene, ma eravamo in quattro nell’auto e lui da solo sulla moto. Si offese, ma non avrebbe dovuto, per diventare un coglione intero ce ne vuole, e poi tutti sappiamo che la perfezione non è di questo mondo. La poetessa Lorenza Franco quando ne sentiva sfrecciare uno a tutto gas con la ruota posteriore della moto impennata in aria, in precario equilibrio nel traffico assurdo e pericoloso, diceva: “Ecco, è appena passato un donatore di organi”. Pino aprile nel suo ironico, ma scientificamente serio volume, ricorre all’etologia, alla biologia, alla genetica, ai comportamenti della vita sociale che ci fa degli imitatori, dei replicanti, degli addomesticati, dei conformisti. E la genialità tenderebbe a sparire perché i condizionamenti agiscono in modo deleterio. Basti dare un’occhiata alla moda e a come riesce a condizionarci in maniera pervasiva: ci ha ridotti persino a comprare pantaloni stracciati e pieni di buchi pagandoli addirittura il doppio. In bilico fra saggio e romanzo, il dialogo epistolare che Aprile intesse con un non meglio precisato filosofo viennese allievo e amico di Konrad Lorenz è un’ottima trovata letteraria, per discutere con lui per tutto il libro le idee che sull’argomento dell’involuzione è andato formulando. Fino all’incontro fisico in un albergo romano in cui spera di avere dal professore una parola definitiva sulle sue teorie. Ma… no, dovete leggere il libro, sarebbe troppo comodo svelarvi il finale. Di certo c’è che la teoria darwiniana qui è molto presente e a sopravvivere non saranno i più intelligenti o i più forti, ma solo coloro che sapranno meglio adattarsi. E che cosa meglio della stupidità sa adattarsi all’andazzo del mondo? Catastrofe ambientale o suicidio atomico permettendo, ovviamente.
 


Pino Aprile
Il nuovo elogio degli imbecilli
Libreria Pienogiorno Ed. 2022
pagg. 192 € 16,90