Il crescente e cospicuo
aumento dell’astensionismo dovrebbe indurre i responsabili delle forze
politiche italiane più che a ricercare unità fittizie e formali tra i partiti
esistenti, dominati programmaticamente dalla confusione e dalla ricerca di un
qualunque spazio tattico per governare, a tentare di capire che cosa realmente
vogliono gli Italiani che non vanno a votare disgustati dalla pratica del non
movere. Probabilmente essi vogliono qualcosa di “diverso” da
quello che c’è. Proviamo a chiedercelo: Rapporti internazionali. 1) Sono soddisfatti dell’Unione Europea attuale o ne
vogliono una diversa attraverso la Costituzione degli Stati Uniti d’Europa
governati da un Parlamento e da un Esecutivo liberamente eletti da tutti i
Paesi-membri, con un Presidente non condizionato né dalla Banca Europea né da
un Deep State nelle mani dei servizi segreti o dei militari?
un Esecutivo autonomo che liberi gli Europei dall’innaturale dipendenza degli
Stati Uniti d’America (ex colonia divenuta sostanzialmente colonizzatrice) e
dall’egemonia diplomatica della parte anglosassone dell’Occidente? 2) Vogliono ancora la NATO o ritengono la costituzione
di un Esercito Europeo condizione necessaria e sufficiente per consentire, sul
piano delle alleanze militari difensive, indipendenza da ogni altra potenza
straniera? Organi legislativi ed esecutivi. 1) Per gli Stati Uniti d’Europa, vogliono una o due
Camere (prevedendo, cioè, il Senato) e intendono ridimensionare il potere
dei Partiti (prevedendo comunque una regolamentazione interna) attraverso l’uninominalismo
maggioritario con esclusione di liste predisposte nelle segreterie politiche? 2) Preferiscono limitare l’elezione diretta e
popolare del solo Presidente, affidando al Parlamento la composizione
dell’Esecutivo? 3) Ritengono che l’utilizzo della selezione dei
pubblici dipendenti per concorso pubblico debba essere regolata con severità e
sottratta a ogni ingerenza del potere politico? Giustizia. 1) Preferiscono che al sistema italiano e israeliano
di porre i giudici al di sopra di ogni altro potere dello Stato sia sostituito
il principio dell’equilibrio, peraltro dei soli
magistrati giudicanti, con i poteri legislativo ed esecutivo, riconducendo i
rappresentanti della pubblica accusa nell’alveo della pubblica amministrazione? 2) Ritengono che a ricoprire il ruolo di “giudici”
debbano essere chiamati solo professionisti esperti del giure di collaudata
esperienza e non giovani laureati ricchi solo di nozionismo universitario? 3) Ritengono prioritaria la disciplina della
responsabilità dei giudici con norme di particolare rigore? 4) Ritengono che l’esecuzione della pena, dato lo spaventoso
aumento della criminalità anche giovanile, non debba essere contaminata da
facili perdonismi (che attengono alla sfera religiosa dei peccati non a quella
laica dei crimini)? Istruzione. 1) Ritengono di tenere nettamente separata
l’istruzione medio-superiore impartita in scuole pubbliche e laiche da quella
delle scuole gestite da religiosi o da privati che promettono, con pubblicità
vergognosa, promozioni a fine anno scolastico, cui dovrebbe essere negata ogni
parità ai fini della rilevanza dei titoli finali? Conclusione. Proviamo a chiedercelo non solo per capire che cosa
vogliano veramente gli astensionisti ma anche per scoprire, in caso di
mancata risposta, a quale livello sia giunto l’allontanamento degli Italiani
dalla politica.