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mercoledì 29 giugno 2022

L’ASTENSIONISMO 
di Luigi Mazzella 

 
Il crescente e cospicuo aumento dell’astensionismo dovrebbe indurre i responsabili delle forze politiche italiane più che a ricercare unità fittizie e formali tra i partiti esistenti, dominati programmaticamente dalla confusione e dalla ricerca di un qualunque spazio tattico per governare, a tentare di capire che cosa realmente vogliono gli Italiani che non vanno a votare disgustati dalla pratica del non movere.
Probabilmente essi vogliono qualcosa di “diverso” da quello che c’è. Proviamo a chiedercelo:
Rapporti internazionali.
1) Sono soddisfatti dell’Unione Europea attuale o ne vogliono una diversa attraverso la Costituzione degli Stati Uniti d’Europa governati da un Parlamento e da un Esecutivo liberamente eletti da tutti i Paesi-membri, con un Presidente non condizionato né dalla Banca Europea né da un Deep State nelle mani dei servizi segreti o dei militari? un Esecutivo autonomo che liberi gli Europei dall’innaturale dipendenza degli Stati Uniti d’America (ex colonia divenuta sostanzialmente colonizzatrice) e dall’egemonia diplomatica della parte anglosassone dell’Occidente?
2) Vogliono ancora la NATO o ritengono la costituzione di un Esercito Europeo condizione necessaria e sufficiente per consentire, sul piano delle alleanze militari difensive, indipendenza da ogni altra potenza straniera?
Organi legislativi ed esecutivi.
1) Per gli Stati Uniti d’Europa, vogliono una o due Camere (prevedendo, cioè, il Senato) e intendono ridimensionare il potere dei Partiti (prevedendo comunque una regolamentazione interna) attraverso l’uninominalismo maggioritario con esclusione di liste predisposte nelle segreterie politiche?
2) Preferiscono limitare l’elezione diretta e popolare del solo Presidente, affidando al Parlamento la composizione dell’Esecutivo?
3) Ritengono che l’utilizzo della selezione dei pubblici dipendenti per concorso pubblico debba essere regolata con severità e sottratta a ogni ingerenza del potere politico?
Giustizia.
1) Preferiscono che al sistema italiano e israeliano di porre i giudici al di sopra di ogni altro potere dello Stato sia sostituito il principio dell’equilibrio, peraltro dei soli magistrati giudicanti, con i poteri legislativo ed esecutivo, riconducendo i rappresentanti della pubblica accusa nell’alveo della pubblica amministrazione?
2) Ritengono che a ricoprire il ruolo di “giudici” debbano essere chiamati solo professionisti esperti del giure di collaudata esperienza e non giovani laureati ricchi solo di nozionismo universitario?
3) Ritengono prioritaria la disciplina della responsabilità dei giudici con norme di particolare rigore?
4) Ritengono che l’esecuzione della pena, dato lo spaventoso aumento della criminalità anche giovanile, non debba essere contaminata da facili perdonismi (che attengono alla sfera religiosa dei peccati non a quella laica dei crimini)? 
Istruzione.
1) Ritengono di tenere nettamente separata l’istruzione medio-superiore impartita in scuole pubbliche e laiche da quella delle scuole gestite da religiosi o da privati che promettono, con pubblicità vergognosa, promozioni a fine anno scolastico, cui dovrebbe essere negata ogni parità ai fini della rilevanza dei titoli finali?
Conclusione.
Proviamo a chiedercelo non solo per capire che cosa vogliano veramente gli astensionisti ma anche per scoprire, in caso di mancata risposta, a quale livello sia giunto l’allontanamento degli Italiani dalla politica.