La
mattina del 4 luglio, ascoltando la rassegna stampa nel programma radio di Florencia Abichain, quando ho sentito il titolo “Tragedia
imprevedibile” in riferimento al ghiacciaio Marmolada, sono insorta e ho
provatol’urgenza
di rispondere. Nel 1994 lavoravo al dipartimento dell’acqua dell’ONU a
New York. I miei colleghi idrologi, tra i più famosi al mondo, andavano a tutte
le conferenze internazionali a diffondere uno studio che dava l’acqua come
potenziale origine di conflitti nel 2025, cioè fra 3 anni.Non accetto chi dice che tutto ciò non si poteva
prevedere. Era tutto previsto e bastava ascoltare gli scienziati! E difatti il mio dipartimento dava così fastidio agli
Stati Uniti (era il tempo di Erin Brockovich, il
film con Julia Roberts sull’inquinamento delle acque in una comunità
statunitense) che riuscirono a farci trasferire sotto UNEP a Nairobi…
Praticamente l’oblio. UNEP (come Roma per le indagini=un porto delle nebbie) è l’agenzia dell’ambiente; quindi, in teoria lo spostamento
aveva un senso. Ma si dava il caso che per l’ONU l’acqua fosse una questione
così prioritaria (giustamente) che noi stavamo a New York a diretto contatto
con la commissione per la previsione dei prossimi conflitti, un organo di supporto
al Consiglio di Sicurezza, entro cui gli USA avevano e hanno molto potere. I 5
Paesi vincitori della Seconda guerra mondiale sono membri permanenti con
diritto di voto e di veto secondo un meccanismo perverso in base al quale non
si può decidere nulla contro il loro volere, come dimostrail
supporto alla guerra in Ucraina, che invece è stata condannata subito
dall’Assemblea generale.Nairobi nel 1994 era una
capitale pericolosissima: un funzionario dell’UNEP era stato appena ucciso in
una aggressione per rubargli l’auto con cui stava andando al lavoro. Una mia
amica del personale (una donnona tedesca di ferro) era appenaarrivata
in missione perché il personale si rifiutava di andare in ufficio e voleva che
UNEP cambiasse sede. Quando la consultai su un mio trasferimento là con un
bambino di quasi due anni mi chiese “se fossi matta”.Il comunicato che dovevamo passare sotto UNEP avveniva
dopo un’attestazione dei governi scandinavi che eravamo la migliore istituzione
al mondo per la protezione idrologica. Dava fastidio soprattutto che le Nazioni
Unite denunciassero da anni che Israele toglieva l’acqua ai territori
palestinesi… e i nostri idrologi migliori erano israeliani; quindi, non si
poteva accusarli di essere di parte.Io mi
occupavo di altri paesi, tipo India, Vietnam, ma nel settore architettonico
(biodiversità idrologica, costruzione materiale di istituti e laboratori…). Il capo dipartimento Mr. Edwards, con 3 figli ancora in
età di
studio, ebbe un infarto per il dolore e lo stress; il mio
supervisor, suo vice, decise di andare in pensione. Gli esperti ovviamente si
dislocarono in Israele, Scandinavia e Olanda. Io, nel mio piccolo, tornai in
Europa.Racconto questo fatto
incontrovertibile per dire che la nostra generazione ha provato a salvare la
Terra, ma si è trovata contro il capitalismo più becero, ammesso che ce ne sia
uno evoluto!Mia mamma ha voluto che le
sue ceneri fossero a Canazei e io la Marmolada l’ho fatta l’ultima volta nel
1987: era, in estate, completamente innevata, adesso è irriconoscibile!