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lunedì 26 settembre 2022

ECCO COSA DOVREBBE FARCI PAURA
di Alfonso Navarra*



 

Il 26 settembre è il giorno dopo il voto politico contro l’opinione ecopacifista della maggioranza degli italiani (un paradosso su cui occorre riflettere) e, per noi attivisti focalizzati, è il Petrov day, giornata ONU contro le armi nucleari, istituita nel ricordo del colonnello sovietico che, nel 1983, salvò il mondo dall'Olocausto di una guerra atomica per errore. A Milano, Disarmisti esigenti, LOC e Mondo senza guerre e senza violenza, nel momento in cui si minaccia in Ucraina l’impiego delle armi nucleari (e non si tratta di un bluff né da parte di chi le brandisce né di chi promette “risposte consequenziali”), abbiamo convocato una manifestazione per reiterare la richiesta della adesione, da parte dell’Italia, del Trattato di proibizione delle armi nucleari (siamo arrivati a 68 Stati ratificanti).
Ci troviamo, in Stazione di Porta Genova, alle ore 18:00 esibendo una mostra sull’energia, che troviamo perfettamente in tema.
Facciamo questa iniziativa perché siamo con gli italiani inascoltati che esigono in maggioranza (il 75%) il non invio delle armi all’Ucraina e la riduzione delle spese militari. Questa guerra, lo abbiamo accennato, può degenerare in scambio di missili nucleari anche per errore di calcolo tra i contendenti. Questa guerra sicuramente impatta in modo decisivo sugli equilibri ecologici globali, con le distruzioni sul campo (ogni giorno si bombardano raffinerie, depositi di carburante, impianti chimici, oltre che edifici e infrastrutture) foriere di inquinamenti che possono investirci direttamente. Se potessimo effettuare delle stime, non ci sarebbe affatto da meravigliarsi che si stiano già facendo saltare fisicamente gli accordi di Parigi sul clima; ma c’è anche il rischio di una possibile contaminazione radioattiva da ZaporizhJa o da altre centrali nucleari nel mezzo delle sparatorie.
Siamo con gli italiani che non vogliono essere coinvolti nei combattimenti; ma anche con gli italiani (il 53%) che non vogliono combattere una guerra economica alla Russia a fianco di quella militare, e per questo dissentono da sanzioni autodistruttive contro la Russia che causano da subito inflazione e disoccupazione in Europa (e fame nel mondo). I sindacati di base non dovrebbero ignorarli nella piattaforma dello sciopero generale del 2 dicembre.
Questa iniziativa in presenza sarà seguita da un nostro incontro on line, con inizio alle ore 20:00. Intendiamo riflettere sulle possibilità di costruire un’opposizione sociale che punti ovviamente a dei NO necessari ma pensando globalmente alla pace come nuovo modello di eco-sviluppo, per una umanità di liberi ed eguali nella “terrestrità”.
 
*Portavoce dei Disarmisti esigenti