Manifestazione Nazionale contro la guerra sabato 5
novembre a Roma. Ritrovo in piazza della Repubblica alle ore 12. Corteo ore 13. Interventi dal palco in Piazza San Giovanni in
Laterano ore 15. Unione Popolare aderisce e
invita a partecipare alla manifestazione pacifista del 5 novembre. Non si può
assistere passivamente all’escalation della guerra in Ucraina che rischia
sempre più di trasformarsi in conflitto nucleare mentre cresce ogni giorno il
numero delle vittime.
Bisogna fermare la guerra e imporre la via della trattativa e della soluzione
diplomatica. Per questo condanniamo le posizioni assunte dall’Italia e
dall’Unione Europea che sostengono la prosecuzione della guerra a oltranza fino
alla riconquista della Crimea e in tal modo impediscono ogni possibilità di un
immediato cessate il fuoco. Non è questa la strada per porre fine al massacro. Il
governo Meloni prosegue sulla linea del governo Draghi di totale allineamento
ai diktat di USA e NATO. La maggioranza dei partiti presenti in parlamento è
schierata per la prosecuzione dell’invio delle armi e per l’aumento delle spese
militari. Per dire no a questa follia bellicista è importante essere
tantissime/i il 5 novembre a Roma. Noi di Unione Popolare parteciperemo con la
coerenza del nostro impegno per la pace che ci ha caratterizzato fin
dall’inizio del conflitto. Abbiamo condannato la sciagurata invasione di Putin
ma al tempo stesso abbiamo denunciato le responsabilità della NATO e il ruolo
del nazionalismo di estrema destra in Ucraina a partire dal 2014. Chiediamo che
il nostro paese assuma iniziative concrete di ripudio della guerra in
attuazione dell’articolo 11 della Costituzione: stop all’invio di armi e alle
sanzioni, ritiro dei contingenti dai confini con la Russia, ruolo attivo per il
cessate il fuoco e la convocazione di una conferenza di pace, taglio delle
spese militari, firma del trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari e
rifiuto di ospitare ordigni nucleari in Italia. Il 4 novembre promuoveremo
presidi e iniziative in tutta Italia contro la guerra, contro la guerra ai
poveri, contro la guerra ai migranti.