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lunedì 24 ottobre 2022

REAZIONARI E DIRITTI CIVILI
di Angelo Gaccione



I reazionari si conoscono subito, non fanno in tempo a occupare qualche posizione di potere che vanno immediatamente alla carica. In genere alla carica dei diritti civili e delle libertà collettive. I reazionari non sopportano la diversità e vorrebbero un mondo uniforme, da caserma. L’aggettivo come vedete si apparenta bene alla caserma, al militarismo, ed è lì che l’uniforme diventa addirittura un abito collettivo senza alcuna distinzione, ma anche un modo di pensare, di intendere la vita. Per esempio i reazionari nemici dei diritti collettivi non sopportano che una donna possa abortire e che vi sia una legge che l’aborto lo riconosca e lo tuteli. Ai reazionari nessuno impedisce di procreare dieci, venti, trenta volte; di accogliere amorevolmente, se lo desiderano, il frutto di uno stupro che hanno dolorosamente subìto, di una violenza sessuale inter-familiare, di mettere al mondo una creatura persino in una situazione disperata in cui si rischia di morire, nel caso di un problema di salute serio, o perché motivati da ragioni di fede, di credenza, di morale. E tuttavia si sentono in dovere di vietare agli altri ciò che permettiamo senza restrizioni a loro. Nessuno vieta ai reazionari, ai magnificatori della famiglia e a quanti sono contro il divorzio, di tutelare il loro matrimonio fino alla fine dei propri giorni; ne siamo anzi ammirati, ed auguriamo a tutte le coppie di volersi bene per tutta la vita, che siano fortunate e non debbano fare mai questo passo perché sappiamo quanto possa essere doloroso, e quanta sofferenza produce nei figli e all’interno dei legami che si erano costruiti. E tuttavia i reazionari si intromettono nelle vite degli altri, e tentano di affossare una legge che tanta fatica e tante lotte sono costate ai cittadini del nostro Paese. E non tengono conto che ci sono situazioni in cui il divorzio è l’unica soluzione ragionevole, civile, umana. I reazionari non sono solo in conflitto con una parte della società, sono in conflitto con la natura stessa; è un conflitto di ignoranza, nel senso che ignorano la complessità multiforme in cui la natura si esprime. 



In natura ci sono fiori carnivori come ci sono creature androgine, ermafrodite e così via. Che danno può derivare alle vite dei reazionari da un rapporto d’amore omosessuale, da una relazione affettiva fra persone dello stesso sesso? La sfera privata e gli affetti riguardano un perimetro che nessun altro dovrebbe sindacare. Le coppie di sesso differente potranno continuare ad amarsi e a vivere le loro relazioni e i loro affetti nella loro consapevolezza etero, senza subire discriminazioni o che altri ne mettano in discussione la natura. E invece non è così, e i reazionari ce l’hanno a morte con tutti quelli che si trovano in un rapporto “diverso” rispetto alla loro sessualità, e fanno di tutto per rendere a questi la vita impossibile, per cancellare i loro diritti, aizzare il senso comune, il conformismo, la stupidità che si fa violenza, e alcune volte omicidio. Che si debba scendere in piazza a Milano per difendere la laicità e i diritti civili in questo secondo millennio, è spaventoso. I reazionari su queste materie non si differenziano dalle teocrazie ottuse in auge in Iran, negli Emirati Arabi e ovunque un potere si arroga il diritto di decidere sulle vite dei cittadini. Ci sono luoghi dove si è arrivati al punto di vietare a una donna di guidare un’auto; la si uccide per uno straccio non bene indossato sulla testa; le si impedisce di uscire da sola e deve essere scortata da un familiare persino per recarsi ad un negozio. 



Ma fa specie vedere, come è successo sabato scorso in Piazza Fontana, “I Sentinelli Laici e Antifascisti” dover tornare in strada per difendere i loro diritti, che poi sono quelli di tutti noi. Lo avevano fatto nel febbraio del 2016 in Piazza del Duomo per sostenere la legge Cirinnà; e poi di nuovo sulla stessa piazza nel 2018 contro ogni tipo di discriminazione di genere e di sessualità, e all’Arco della Pace nel maggio del 2021 per appoggiare il Decreto-legge del parlamentare Zan che un Parlamento di omofobi, di ottusi talebani, di finti cattolici che usano la religione, la fede e la famiglia per i loro ipocriti miserabili interessi ha giustiziato, senza provare vergogna. Lo hanno fatto, come è costume dei “Sentinelli Laici e Antifascisti”, con canti, interventi al megafono, conversazioni con i passanti, anche sabato 22 ottobre in Piazza Fontana. Ci hanno voluto ricordare che erano lì per stimolare la pubblica opinione ad avere un altro sguardo, uno sguardo privo di miopia e di pregiudizio, perché è il solo modo per influire sui nostri comportamenti e su quelli delle istituzioni.



Per contatti: isentinellidimilano@gmail.com