SPIGOLATURE
di Angelo Gaccione
Il Bottonuto prima della demolizione
Il
Bottonuto.
Non c’è città che non muti nel tempo e per cause fra le più diverse:
terremoti, guerre, riassetto urbanistico più o meno legittimo, – e appetito speculativo
compreso, ovviamente, – visto che il suolo è sempre stata una merce preziosa. Chi
viene dopo nulla sa di com’erano alcuni antichi quartieri, e se ne è rimasta
traccia nei disegni e nelle pitture può farsene appena appena
un’idea. L’introduzione della fotografia ci permette di conoscere qualcosa in
più, ma sono sempre e solo frammenti, e prima del suo utilizzo non restano che
le pagine degli scrittori per immaginare. Prendiamo per esempio il quartiere
del Bottonuto qui a Milano demolito negli anni Trenta del Novecento. Che ne
sanno le generazioni venute dopo? E gli immigrati italiani e stranieri dagli
anni Sessanta ad oggi? Teniamo conto
che un quartiere non è un puro agglomerato di case e di manufatti più o meno
importanti dal punto di vista architettonico; un quartiere è soprattutto
atmosfera, clima sociale ed umano, fervore, vite che vi pullulano, carattere,
colori, odori, sapori, e così via. Il nome di Bottonuto gli derivava dalla
fossa di scarico, una latrina per essere più chiari. Un quartiere malfamato e
poco raccomandabile nel cuore della città, pieno di postriboli e di furfanti e
di cui lo scrittore Paolo Valera, che a Milano vi giunse a 16 anni (era nato a
Como nel 1850), nel suo celebre libro del 1879, Milano sconosciuta, ne
aveva scritto molto male. E molto male ne ha scritto di recente lo scrittore spezzino
di nascita Alessandro Zaccuri, che a Milano vi è arrivato a 9 anni, nel suo
romanzo manzoniano Poco a me stesso. Ne ha scritto male, ma vi ha
ambientato una parte significativa – e certamente la più affascinante – del suo
romanzo milanese. L’atmosfera torbida e inquietante che ci fa respirare con i
suoi vicoli stretti e poco illuminati ci seduce. Come ci seduce l’ordito
medievale assolutamente non banale di questa rara foto del Bottonuto che mi è
stata di recente regalata.
Il Bottonuto prima della demolizione |