Domenica 20 novembre sera, la notizia della morte dell’amico
fraterno, il filosofo e collaboratore di “Odissea” Fulvio Papi, è arrivata con
un drammatico messaggio via WhatsApp di Elena Iannuzzi, e pochi minuti dopo con una telefonata straziante della moglie Marisa. Avevo parlato con Fulvio venerdì
sera e ci saremmo risentiti il lunedì mattina. Mi avrebbe chiamato per informarsi
della mia salute. Mi ero ammalato di una blanda forma di Covid ed ero fuori
uso. Non è stato possibile. Quasi in contemporanea con la scomparsa di Fulvio,
e precisamente sabato sera, il mio computer ha smesso di funzionare. Non mi è
stato perciò possibile non solo dare notizia della sua morte su “Odissea”, ma
nemmeno pubblicare un mio ricordo su di lui, e tanto meno prendere parte al suo
funerale. Ma ho usato il telefono per dare la notizia e contattare diversi
amici che si sono resi subito disponibili a ricordarne la figura. Molti i
messaggi giunti a “Odissea” da ogni dove, e molte le email. Oggi riprendiamo la
nostra avventura che per circa vent’anni è stata anche quella di Fulvio,
pubblicando delle prime brevi testimonianze. Seguiranno quelle più corpose e via via tutte le altre. [Angelo
Gaccione] Il
Maestro Fulvio Papi ha raggiunto Carletto, Jean Paul e Simone, Giacomo,
Riccardo, Gianmaria, Pier Paolo... e i molti altri nostri eroi nell'Olimpo del
Marxismo. Con lui se ne va un pezzo importante del nostro Secolo Breve e
una lunga Storia, di conflitti, di pace, di Idee. A noi il ricordo del suo
insegnamento magistrale, dall'adolescenza resistente alle colonne de l'Avanti!
dai comizi dei braccianti alla cattedra dell'università occupata... Uomo mite e
tenace, aperto e severo, sempre rigoroso nel giudizio e mai arreso alla
banalità del male. A partire dal materialismo più autentico della sua
"filosofia della prassi" ha raggiunto le vette più alte
dell'astrazione e la concretezza più stringente del giudizio, senza mai
smettere i suoi piedi per terra, in un cammino sempre aperto a nuove strade.
Uomo libero e mai domato, è stato pioniere di un pensiero critico che mancherà
al mondo. Ogni lacrima in suo ricordo, è preziosa sulla strada di questa lunga
traversata nel deserto, come rugiada del mattino, al primo sole, del risveglio,
per tutti noi che restiamo. Per tutti noi che non ci arrendiamo. Che la
terra ti sia lieve, accogliendo il tuo fecondo seme, che il cielo ti accolga
come luce, fulgido raggio fino all'ultimo soffio. Eri, sei, sarai sempre stella
del nostro firmamento. Elena
Hileg Iannuzzi * Attonito, avevamo
parlato a lungo di Ucraina venerdì scorso (18 novembre). Era come sempre fedele
al suo essere socialista.L'Avanti! grazie
a lui è stato l'unico giornale a sinistra, che colse la natura della
Rivoluzione ungherese di studenti ed operai, liquidati poi, anche dopo la
sanguinosa repressione sovietica come i Fatti d'Ungheria. Con
lui scompare il mio ultimo Maestro.Felice Besostri * Siamo davvero sgomenti per questa perdita e
orfani di un grande Padre del pensiero, della simpatia e dell'umanità. Un abbraccio che vi possa raggiungere e
raggiungerlo. Stefano Raimondie tutti noi * Èuna notizia
che mi ha sconvolto. Con Fulvio avevo un contatto costante. Per me e per tutti
noi costituiva un riferimento fondamentale. Roberto Cenati * Una notizia improvvisa che ci ha addolorato
per la perdita di un caro amico di famiglia, maestro e mentore di nuove leve;
in tanti abbiamo appreso molto da lui, frequentandolo econdividendo reciproca simpatia, idee (eco socialiste
e antifasciste) e iniziative (l'ultima, poche settimane fa a casa sua, un
appello per la Pace scritto insieme per Corrente). Un altro pezzo della Milano
più colta, progressista e saggia è venuto a mancare. Le sue idee andranno
avanti, le sue opere resteranno, ma ci mancheranno la sua autorevolezza, il suo
sostegno, la sua sempre lucida e positiva voce. Ci sentiamo più soli, che
tristezza! Jacopo Muzio Treccani e Deianira