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mercoledì 2 novembre 2022

SPIGOLATURE
di Angelo Gaccione
 


Giancarlo Puecher.
 
Aveva il senso della patria e della pace, e qui ricordo quella sua ode scritta da ragazzo e dedicata all’Italia che sentiva quale ideale della sua vita, qualcosa di grande, un ideale d’altri tempi. Qualcosa stava maturando nelle nostre coscienze, allora. Si può dire che noi abbiamo respirato e siamo vissuti con il suo esempio di generosità. Anzi, questo mi fa pensare a un concetto cristiano della Resistenza perché non c’è nulla che convenga a un cristiano più del concetto stesso di Resistenza”. Queste parole sono del religioso, poeta e partigiano David Maria Turoldo e sono dedicate alla luminosa figura del giovane patriota e resistente Giancarlo Puecher, fucilato dai fascisti la notte del 21 dicembre 1943 nel cimitero nuovo di Erba ad appena vent’anni. “Credo che il concetto di Resistenza sia dunque un valore che riassume quasi la condizione permanente del cristiano… E ho scelto la Resistenza anche in memoria di Puecher”. È ancora Turoldo che scrive, e annota come il sacrificio e la fede antifascista del giovane credente milanese lo abbiano impressionato e fortificato nelle sue scelte. 


La lapide in via Broletto

Ma si coglie tutta l’amarezza del padre servita quando annota: “Eppure la Resistenza non è entrata nel nostro patrimonio; non è entrata nella scuola; non è entrata negli spiriti; non è entrata nelle Chiesa. I ragazzi delle scuole non sanno chi furono i fratelli Cervi. Chi fu quel giovanetto della Lunigiana crocifisso su una porta perché non voleva rivelare i nomi dei compagni. Chi fu quel vecchio contadino che vedendo i tedeschi che si preparavano a fucilare dei giovanissimi partigiani, si fece avanti e dicendo fucilate me che sono vecchio e lasciate la vita a questi ragazzi. Questa era la forza con cui dovevamo trasformare l’intera società, tutto il paese”. A tutto questo è stata sostituita una stanca e vuota retorica, e quel che è peggio, il tradimento e la viltà. Non lo sanno neppure gli abitanti di Milano tutto questo. Non sanno del sacrificio dei Puecher padre e figlio, della loro casa bombardata in via Broletto al numero 39 dove una lapide seminascosta sotto un brutto balcone è oramai sbiadita. E non sanno del cimitero di Lambrugo dove insieme riposano.