Sahra
Wagenknecht, Alice Schwarzer e il generale di brigata in pensione Erich
Vad hanno indetto una giornata di protesta per il 25 febbraio: una
manifestazione presso la Porta di Brandeburgo a Berlino.
Testo in lingua italiana della
petizione lanciata in Germania da Sara Wagenknecht
e Alice Schwarzer.
“Berlino. Oggi è il 352° giorno di guerra in
Ucraina. Finora sono stati uccisi oltre 200.000 soldati e 50.000 civili. Le
donne sono state violentate, i bambini spaventati, un intero popolo
traumatizzato. Se i combattimenti continuano così, l’Ucraina sarà presto un Paese
spopolato e distrutto. E anche molte persone in tutta Europa temono
un’espansione della guerra. Temono per il loro futuro e per quello dei loro
figli. Il popolo ucraino, brutalmente invaso dalla Russia, ha bisogno della
nostra solidarietà. Ma cosa sarebbe ora la solidarietà? Per quanto tempo ancora
si dovrà combattere e morire sul campo di battaglia dell’Ucraina? E qual è ora,
un anno dopo, l’obiettivo di questa guerra? Il ministro degli Esteri tedesco ha
recentemente parlato di “noi” che conduciamo una “guerra contro la Russia”. Sul
serio? Il Presidente Zelenskyj non fa mistero del suo obiettivo. Dopo i carri
armati promessi, ora chiede jet da combattimento, missili a lungo raggio e navi
da guerra per sconfiggere la Russia su tutta la linea? Il cancelliere tedesco
assicura ancora di non voler inviare né jet da combattimento né “truppe di
terra”. Ma quante “linee rosse” sono già state superate negli ultimi mesi? C’è
da temere che Putin lanci al più tardi un massiccio contrattacco se viene
attaccata la Crimea. Ci stiamo quindi dirigendo inesorabilmente verso un pendio
scivoloso che porta alla guerra mondiale e alla guerra nucleare? Non sarebbe la
prima grande guerra iniziata in questo modo. Ma potrebbe essere l’ultima.
L’Ucraina può vincere singole battaglie con il sostegno dell’Occidente. Ma non
può vincere una guerra contro la più grande potenza nucleare del mondo. Lo dice
anche il più alto ufficiale militare degli Stati Uniti, il generale Milley.
Parla di una situazione di stallo in cui nessuna delle due parti può vincere
militarmente e la guerra può essere conclusa solo al tavolo dei negoziati.
Allora perché non ora? Immediatamente! Negoziare non significa arrendersi.
Negoziare significa scendere a compromessi, da entrambe le parti. Con
l’obiettivo di prevenire altre centinaia di migliaia di morti e peggio. Lo
pensiamo anche noi, lo pensa anche metà della popolazione tedesca. È ora di
ascoltarci! Noi cittadini tedeschi non possiamo influenzare direttamente
l’America e la Russia o i nostri vicini europei. Ma possiamo e dobbiamo
chiedere conto al nostro governo e al Cancelliere e ricordargli il suo
giuramento: “Evitare danni al popolo tedesco”. Chiediamo al Cancelliere di
fermare l’escalation di consegne di armi. Ora! Dovrebbe guidare una forte
alleanza per il cessate il fuoco e i negoziati di pace sia a livello tedesco
che europeo. Ora! Perché ogni giorno perso costa fino a 1.000 vite in più, e ci
avvicina a una Terza guerra mondiale”.