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mercoledì 15 febbraio 2023

REGIONE TOSCANA, IDRA E IMBRATTATORI
di Girolamo Dell’Olio

 
Non c’entra niente l’azione (naïve? scriteriata? telecomandata?) della cosiddetta ‘Ultima generazione’, in via Cavour. Che poi hanno sbagliato anche indirizzo: quella è la sede del Consiglio, non della Giunta. Ma si sa, l’importante era macchiare la battaglia per Piombino, e ridare una verginità verde al Palazzo, inteso come Governo (a smacchiare quello del Pegaso qualcuno ha dovuto provvedere stamani con potenti getti d’acqua). Palazzo che non si è fatto attendere, del resto. Commovente, l’assessore all’Ambiente di questa stessa gloriosa Giunta ha dichiarato prontamente: “È colpa mia. Porto la colpa di non essere riuscita a far capire che la loro urgenza è la mia, di non aver fatto comprendere lo sforzo, l’impegno e la fatica. Porto la colpa di non avere raccontato abbastanza del lavoro faticoso per costruire il percorso toscano di transizione e probabilmente di non aver chiesto aiuto davanti alle tantissime difficoltà che presenta il cambiamento, quando va oltre alle parole. Ho bisogno di voi, dei vostri pensieri e delle vostre idee. Ho bisogno di dirvi che è sbagliato imbrattare una sede era istituzionale e che certamente non avreste dovuto sentire la necessità di farlo per attirare la mia attenzione, perché l’avete sempre avuta, ma non sono riuscita a farvelo capire. Ora, però, datemi la vostra. Cercatemi. Parliamoci. Lavoriamo assieme alla costruzione di un modello di sviluppo più giusto. Venite e parliamo anche del perché per poter fare un compiuto percorso di conversione energetica abbiamo bisogno di poter attraversare alcuni inverni senza lasciare al freddo le famiglie e chiuse le imprese, di come dobbiamo conciliare oggi e domani e di come tenere assieme giustizia climatica e giustizia sociale”.



Sembra quasi si sian messi d’accordo, ambientalisti funzionali e amministratori premurosi. ‘Celeste è questa corrispondenza d’amorosi sensi, celeste dote è negli umani!’
E così, finito tutto a tarallucci green e vino red, chi ci penserà più a quello che è stato fatto e si continua a fare contro Piombino, e contro chi si batte per salvarla dal vostro edificante “modello di sviluppo”, dalla vostra compassionevole “conversione energetica”?
Ma no: siamo ottimisti! Alla prossima seduta del Consiglio, c’è da giurarlo, assessore e presidente-commissario faranno solenne pubblica ammenda e restituiranno voce, dignità e potere a quella comunità, al suo primo cittadino e all’ultimo pescatore, all’operaio e all’artigiano, all’insegnante e alla guida turistica, al marittimo e al negoziante! Noi di Idra a quella prossima seduta, martedì 21 febbraio pomeriggio, ci saremo. Me l’ero riproposto dopo aver sentito un vecchio e saggio amico che condivide la nostra battaglia e mi ha suggerito una variante di maggiore efficacia. Perché, mi ha detto, il tuo presidio di informazione-denuncia-disturbo non lo sposti davanti alla sede del Consiglio regionale, e proprio nei giorni in cui il Consiglio si riunisce? Lì davanti intercetti tutti: Giani, i suoi otto assessori, il presidente del Consiglio e i quaranta consiglieri. Vuoi mettere? Troverai anche quelli dell’opposizione. Quelli che, a proposito, dal 30 agosto non ce n’è stato uno, non ce n’è stata una, che sia venuta a portarmi solidarietà, vicinanza, empatia, amicizia per Piombino! Ma forse per via della distanza abissale che separa Via Cavour 4 da Piazza Duomo 10: sarà quasi mezzo chilometro!



Insomma: di spostarmi in via Cavour mi è parso un consiglio assolutamente da accogliere, e anzi da mordersi le labbra per non averci pensato prima.
Così mi sono informato sui giorni. L’assemblea legislativa toscana si dà appuntamento ogni due settimane, e per due volte: il martedì pomeriggio e il mercoledì mattina. Questa, è la settimana di ‘libero’. E allora proseguirò fino a venerdì in piazza Duomo, le mattine dispari. Dalla prossima, appuntamento in Via Cavour 4: martedì 21 pomeriggio alle tre, mercoledì 22 mattina alle nove e mezza.
Intanto, oggi, ecco la mia ragazza del cuore. Fresca, pulita, longilinea, di Milano, deve capire. E io devo spiegare. Son qui per questo. C’è il cartello col gesto atletico del presidente-commissario annodato in qualche modo alla recinzione del ‘Balletto multiplo’. Ma un venticello bizzoso lo fa saltellare, e allora Daria lo tiene per leggerlo.
‘Un vo’ sta’ ffermo!’, la incoraggio.
‘Volevo leggere, appunto’
Sa bene cos’è e dov’ Piombino, ma di cos’è un rigassificatore non sa nulla.
Breve lezioncina, a mo’ di fiaba
‘E quindi? Chi è questo che si tuffa?’
‘E lui, il Grande Decisore, che sta qui sopra, dove vedi le bandiere. Non ha incontrato un piombinese, ma ama lo spettacolo, come vedi. Del resto, ogni Palazzo oggi deve avere il suo Zelensky’.
Ride, ha capito.
Non c’è stato bisogno di spiegarlo a Olivier, francese di Nîmes. Non ci sono mai stato, ma quell’anfiteatro romano, che lui subito mi vanta, quello l’ho visto, e come! sui libri. Guida un gruppo di studenti qui a Firenze, ma al momento è libero, e si concede volentieri due chiacchiere. Rigassificatori? Hanno anche loro la loro razione, da quelle parti, in quel di Marsiglia.
‘Energy extortions in che senso?’, mi chiede. È italiano, ma si è fermato davanti al ‘GLOBAL CITIZEN, will you be JUST A SPECTATOR?’.



‘Ricatto. Ricatto energetico’
‘Ma da chi a chi?’
‘C’è questo nuovo manicheismo, non sembra anche a te? Gli occidentali, quelli ‘buoni’. Gli altri, i ‘cattivi’. E così, noi non dobbiamo più accettare il gas che arriva col tubo, dopo che per decenni gli abbiamo fatto la corte, a quel tubo, adesso dobbiamo prenderlo liquefatto, guarda caso, dagli States, i ‘buoni’ e gli ridiamo ‘vita’, puff! accanto alle case’
‘Sì, ma chi è che viene ricattato? noi? l’Occidente?’
‘Diciamo noi l’Italia, noi l’Europa e qualcun altro in Occidente se ne avvantaggia. In partita poi c’è anche il resto: la guerra, la Nato’.
‘Ah, ok, ora mi torna! Sì!’