REGIONE
TOSCANA, IDRA E IMBRATTATORI di
Girolamo Dell’Olio
Non c’entra niente l’azione
(naïve? scriteriata? telecomandata?) della cosiddetta ‘Ultima generazione’, in via Cavour. Che poi hanno sbagliato anche indirizzo: quella è la sede
del Consiglio, non della Giunta. Ma si sa, l’importante era macchiare la
battaglia per Piombino, e ridare una verginità verde al Palazzo, inteso come
Governo (a smacchiare quello del Pegaso qualcuno ha dovuto provvedere stamani
con potenti getti d’acqua).Palazzo
che non si è fatto attendere, del resto. Commovente, l’assessore all’Ambiente
di questa stessa gloriosa Giunta ha dichiarato prontamente: “È colpa mia. Porto
la colpa di non essere riuscita a far capire che la loro urgenza è la mia, di
non aver fatto comprendere lo sforzo, l’impegno e la fatica. Porto la colpa di
non avere raccontato abbastanza del lavoro faticoso per costruire il percorso
toscano di transizione e probabilmente di non aver chiesto aiuto davanti alle
tantissime difficoltà che presenta il cambiamento, quando va oltre alle parole.
Ho bisogno di voi, dei vostri pensieri e delle vostre idee. Ho bisogno di dirvi
che è sbagliato imbrattare una sede era istituzionale e che certamente non
avreste dovuto sentire la necessità di farlo per attirare la mia attenzione,
perché l’avete sempre avuta, ma non sono riuscita a farvelo capire. Ora, però,
datemi la vostra. Cercatemi. Parliamoci. Lavoriamo assieme alla costruzione di
un modello di sviluppo più giusto. Venite e parliamo anche del perché per poter
fare un compiuto percorso di conversione energetica abbiamo bisogno di poter
attraversare alcuni inverni senza lasciare al freddo le famiglie e chiuse le
imprese, di come dobbiamo conciliare oggi e domani e di come tenere assieme
giustizia climatica e giustizia sociale”.
Sembra
quasi si sian messi d’accordo, ambientalisti funzionali e amministratori
premurosi. ‘Celeste è questacorrispondenza d’amorosi sensi, celeste dote è negli umani!’ E
così, finito tutto a tarallucci green
e vino red, chi ci penserà più a quello
che è stato fatto e si continua a fare contro Piombino, e contro chi si batte
per salvarla dal vostro edificante “modello di sviluppo”, dalla vostra compassionevole
“conversione energetica”? Ma
no: siamo ottimisti! Alla prossima seduta del Consiglio, c’è da giurarlo,
assessore e presidente-commissario faranno solenne pubblica ammenda e
restituiranno voce, dignità e potere a quella comunità, al suo primo cittadino
e all’ultimo pescatore, all’operaio e all’artigiano, all’insegnante e alla guida
turistica, al marittimo e al negoziante! Noi di Idra a quella prossima seduta, martedì 21 febbraio pomeriggio, ci
saremo. Me l’ero riproposto dopo aver sentito un vecchio e saggio amico che
condivide la nostra battaglia e mi ha suggerito una variante di maggiore efficacia.
Perché, mi ha detto, il tuo presidio di informazione-denuncia-disturbo non lo
sposti davanti alla sede del Consiglio regionale, e proprio nei giorni in cui
il Consiglio si riunisce? Lì davanti intercetti tutti: Giani, i suoi otto
assessori, il presidente del Consiglio e i quaranta consiglieri. Vuoi mettere?
Troverai anche quelli dell’opposizione. Quelli che, a proposito, dal 30 agosto
non ce n’è stato uno, non ce n’è stata una, che sia venuta a portarmi
solidarietà, vicinanza, empatia, amicizia per Piombino! Ma forse per via della
distanza abissale che separa Via Cavour 4 da Piazza Duomo 10: sarà quasi mezzo
chilometro!
Insomma:
di spostarmi in via Cavour mi è parso un consiglio assolutamente da accogliere,
e anzi da mordersi le labbra per non averci pensato prima. Così
mi sono informato sui giorni. L’assemblea legislativa toscana si dà
appuntamento ogni due settimane, e per due volte: il martedì pomeriggio e il
mercoledì mattina. Questa, è la settimana di ‘libero’. E allora proseguirò fino
a venerdì in piazza Duomo, le mattine dispari. Dalla prossima, appuntamento in
Via Cavour 4: martedì 21 pomeriggio alle tre, mercoledì 22 mattina alle nove e
mezza. Intanto,
oggi, ecco la mia ragazza del cuore. Fresca, pulita, longilinea, di Milano,
deve capire. E io devo spiegare. Son qui per questo. C’è il cartello col gesto
atletico del presidente-commissario annodato in qualche modo alla recinzione
del ‘Balletto multiplo’. Ma un venticello bizzoso lo fa saltellare, e allora
Daria lo tiene per leggerlo. ‘Un
vo’ sta’ ffermo!’, la incoraggio. ‘Volevo
leggere, appunto’ Sa
bene cos’è e dov’ Piombino, ma di cos’è un rigassificatore non sa nulla. Breve
lezioncina, a mo’ di fiaba ‘E
quindi? Chi è questo che si tuffa?’ ‘E
lui, il Grande Decisore, che sta qui sopra, dove vedi le bandiere. Non ha
incontrato un piombinese, ma ama lo spettacolo, come vedi. Del resto, ogni
Palazzo oggi deve avere il suo Zelensky’. Ride,
ha capito. Non
c’è stato bisogno di spiegarlo a Olivier, francese di Nîmes. Non ci sono mai stato, ma quell’anfiteatro romano, che lui
subito mi vanta, quello l’ho visto, e come! sui libri. Guida un gruppo di
studenti qui a Firenze, ma al momento è libero, e si concede volentieri due
chiacchiere. Rigassificatori? Hanno anche loro la loro razione, da quelle
parti, in quel di Marsiglia. ‘Energy
extortions in che senso?’, mi chiede. È italiano, ma si è fermato davanti al
‘GLOBAL CITIZEN, will you be JUST A SPECTATOR?’.
‘Ricatto.
Ricatto energetico’ ‘Ma
da chi a chi?’ ‘C’è
questo nuovo manicheismo, non sembra anche a te? Gli occidentali, quelli
‘buoni’. Gli altri, i ‘cattivi’. E così, noi non dobbiamo più accettare il gas
che arriva col tubo, dopo che per decenni gli abbiamo fatto la corte, a quel
tubo, adesso dobbiamo prenderlo liquefatto, guarda caso, dagli States, i ‘buoni’
e gli ridiamo ‘vita’, puff! accanto alle case’ ‘Sì,
ma chi è che viene ricattato? noi? l’Occidente?’ ‘Diciamo
noi l’Italia, noi l’Europa e qualcun altro in Occidente se ne avvantaggia. In
partita poi c’è anche il resto: la guerra, la Nato’. ‘Ah,
ok, ora mi torna! Sì!’