“Odissea” continua l’omaggio alla poesia iraniana di opposizione pubblicando testi di autrici ed autori costretti a vivere all’estero. Sanaz
Davoodzadehfarnata in Iran, residente in Lussemburgo. Ha studiato
musica tradizionale iraniana ed è stata allieva di Pari Maleki e Mojtaba Asgari
in Iran. Le sue poesie sono state pubblicate sulle più importanti riviste,
giornali e siti iraniani e sono state tradotte in inglese, francese, spagnolo,
tedesco, svedese, curdo. La sua prima raccolta Cammino su lettere morte
è stata tradotta in arabo. * I miei capelli sono una trincea di tulipani rossi in cui una cerbiatta si sente irrequieta dietro di lei si nascondono le mie sofferenze le mie urla urla acuminate urla contro me stessa grido divento urlo la mia cerbiatta dai grandi occhi è passata attraverso i gas lacrimogeni io lancio il mio velo verso la notte come un bagliore i buchi neri della paura prendono fuoco la mia cerbiatta ha smesso di corazzarsi con le mani la guerra ha raggiunto le mie ossa faccio baluardo con tutto mio corpo, la mia bellezza e pietre fatte delle mie lacrime. Che Guevara è un nome femminile in questi giorni sono un siavash* che andrà nel fuoco dovremmo stare eretti stasera le farfalle del mio corpo saranno liberate dal bozzolo dell’hijab che la polizia difende con i suoi manganelli e tesse di nuovo una rete tessono reti la casa dei ragni oscilla nessun cerbiatto muore nella tela del ragno e l’altra me questa volta esce dal mio corpo e urlo: donna, vita, libertà dovrebbe fare un passaggio dovrebbe passare attraverso i proiettili non ho paura degli idranti oh boia per la libertà andrò sulla mina i miei capelli come edera d’acciaio, si torceranno nelle mani dell’oppressione e un cervo innesterà i miei capelli al pino. Note *siavash significa "possedere stalloni neri" in persiano. [Traduzione dall’inglese all’italiano Antje Stehn] * Nahid Ensafpour (nata a Tehran) vive in Germania dal 1985.
Cantante, poeta, scrive prosa e traduce poesie. Le sue poesie sono state
pubblicate in numerose antologie tedesche e internazionali e tradotte in
diverse lingue. È membro dell’Associazione mondiale degli scrittori “Licio
Poetico de Benidorm”, dell’Associazione Schiller di Lipsia e dell’Associazione
degli autori di Hainburgen in Austria. Nel paese regna il silenzio
Nahid Ensafpour
Il silenzio regna nel paese è vietato parlare la gente canticchia a sottovoce una melodia alla gente è ordinato di tacere le labbra sono cucite gli occhi cercano con curiosità una risposta alla gente viene detto di distogliere lo sguardo gli occhi sono bendati le mani cercano invano sostegno viene ordinato di legare le mani i piedi cercano una via d’uscita e calpestano forte ai piedi viene ordinato di essere incatenati il silenzio governa la vita Un giorno si aprirà una porta un cimitero di persone che tacciono per sempre con forte tuono la natura romperà il silenzio il vento tempestoso soffierà via la polvere di ieri la pioggia laverà via il crimine e il sole riscalderà la vita oi un usignolo canterà il lamento del silenzio. [Traduzione dal tedesco di Antje Stehn]