Pagine

giovedì 29 giugno 2023

CORPO E MENTE


Mariagrazia Raffaelli
 
Caro Angelo,
nella parte finale del tuo articolo “Volizione e impotenza” apparso domenica 25 giugno sull’inserto culturale de “Il Quotidiano del Sud” sembra che sia io a scrivere o che tu abbia scritto di me. La rabbia e l’inquietudine di non poter agire, di dover fare i conti ed essere, all’improvviso, diventati un corpo che costringe la testa in una prigione, che prende tristemente coscienza dei limiti, sapere di dover convivere con quel corpo che all’improvviso non senti più tuo e che avverti come un nemico, che domina anche la tua volontà e ti fa sentire improvvisamente dipendente... 
E la testa nonostante tutto sa che ferma ed impotente non può restare, perché significherebbe la tua morte civile, e allora cerchi una via di fuga da quel corpo, cerchi ogni modo di adattare le sue esigenze alle tue voglie, che quel corpo sta reprimendo. A volte accetti quei limiti, provando rispetto per quel corpo con cui hai convissuto per anni, ma a volte no, anzi il più delle volte, no, perché sai che sarebbe un non vivere e che il tuo corpo dovrebbe seguire la tua mente, fino alla fine. Poi vedi che è solo il tuo stesso corpo che ti mette dei limiti che mai avresti pensato di avere, ma la mente non riesce a vederli quei limiti, perché tu  vuoi volare libera.
Mariagrazia Raffaelli