La
ricorrenza del 2 giugno, fondazione della Repubblica attraverso l'esito del
referendum istituzionale merita una particolare attenzione da parte di chi
pensa ancora di sollevare il proprio pensiero nel solco di quello dei Padri Costituenti
esercitato nel momento in cui si delinearono i principi fondativi della nostra
Democrazia Repubblicana. Democrazia Repubblicana sottoposta nel corso degli
anni a diversi attacchi, modificata in alcuni suoi aspetti sostanziali in
maniera negativa, ma tutto sommato difesa e ancora viva nella prassi politica e
nella coscienza di un gran numero di cittadini. In questa fase abbiamo però di
fronte una grande problema politico: l'attacco che sta arrivando è portato
avanti in un quadro di governo i cui esponenti non soltanto risultano estranei
a quello che fu il processo costituente negli anni della Liberazione ma si
collocano in una - non smentita - continuità ideale con quella parte che
all'epoca compì scelte opposte fiancheggiando coloro che avevano invaso il
nostro Paese nel mentre. in un delirio di potere e di sangue, stavano
perpetrando la più grande tragedia della Storia. Sono passati 77 anni
purtuttavia questa "frattura" istituzionale, politica, morale,
storica non può essere messa da parte quasi che la scrittura della Costituzione
fosse avvenuta come se si fosse trattato di un normale superabile
"incidente della storia". Il
giudizio di nettezza che emerge leggendo la nostra Carta fondamentale
individuando la separazione tra democrazia e sopraffazione deve essere
ricordato con forza, senza tentennamenti o gratuite concessioni in questo
prossimo 2 giugno 2023. Franco
Astengo