QUASIMODO AL
CONSERVATORIO
di Angelo Gaccione
Salvatore Quasimodo
Dal 13
novembre del 2010 una targa murata nel chiostro del Conservatorio “Giuseppe
Verdi” di Milano, ricorda ai melomani e a quanti lo frequentano, che dal 1941
al 1968 il poeta Premio Nobel Salvatore Quasimodo vi ha insegnato, in qualità
di docente, Letteratura italiana. Praticamente fino alla sua morte, anche se
non riuscì, come mi racconta il figlio Alessandro, ad ottenere la pensione:
morì alcuni mesi prima di aver maturato il diritto. La targa si deve alla
caparbia insistenza di Alessandro e si concretizzò all’incirca un trentennio
dopo. Il poeta vi era stato accolto per meriti culturali, anzi, “per chiara
fama”. Da tempo l’accademico d’Italia Angelo Silvio Novaro, poeta anch’egli,
aveva preso a cuore il giovane e talentuoso poeta siciliano, e gli aveva
espresso non solo la sua amicizia, ma si era più volte impegnato perché gli
fosse assegnata una mansione più congeniale. In quegli anni Quasimodo si
guadagnava da vivere come impiegato del Genio Civile, svolgendo la professione
di geometra. Purtroppo Novaro morirà nel 1938 e non potrà vedere il suo amico nella
funzione di docente in quel Conservatorio dedicato al
musicista di Busseto. Per ironia della sorte in quel Conservatorio il giovane
Verdi non era stato ammesso. Si trovava molto
bene al Conservatorio, Quasimodo, e si sentiva amato dagli allievi, fra i quali
voglio almeno citare due futuri musicisti come Abbado e Gaslini che lo hanno
sempre ricordato non solo come un ottimo professore, ma anche come “maestro di
vita”, avendoli preparati a quello che sarebbe stato il dopo fascismo con la
tragica avventura della guerra.
Salvatore Quasimodo |