IL CONFLITTO CON LA CORTE DEI CONTI di
Franco Astengo
L'apertura
di un conflitto istituzionale con la Corte dei Conti nel merito del
raggiungimento degli obiettivi del PNRR rappresenta la spia più evidente della
natura di questo Governo, dell'insofferenza a seguire le regole, a occupare il
potere senza ostacoli: nella sostanza di una inaffidabilità democratica ben
salda nella natura ideologica del partito di maggioranza relativaevidenziata del resto dalla
"occupazione" della tivù di Stato avvenuta davvero con criteri
definibili da "manu militari". Verificheremo la reazione del Governo
ai contenuti del rapporto tenuta ieri dal governatore della Banca d'Italia
soprattutto al riguardo di alcuni passaggi definibili "critici"
(salario minimo, immigrazione, ad esempio) e si tratterà di un altro
"test" molto significativo. La natura dello scontro con la Corte dei
Conti appare assolutamente emblematico: si tratta di partire da due delibere
emesse dal Collegio del controllo concomitante presso la Corte dei Conti:
precisamente la n.17 e la n.18 del 2023. Le due delibere riguardano le
"stazioni" del PNRR (non a caso gli obiettivi sono definiti
"milestone") relative allo "sviluppo delle stazioni di
rifornimento a base di idrogeno" (delibera n.17) e le "installazioni
di infrastrutture di ricarica elettrica" (delibera n.18). Ci troviamo
quindi nell'ambito energetico e in entrambi i casi il Governo ha ritenuto
quello del Collegio del controllo concomitante una "invasione di
campo" e un "uso eccessivo delle proprie prerogative "
preparandosi a bypassarlo in favore di un controllo europeo che, dall'esito
delle prossime elezioni del Parlamento, potrebbe trovarsi condizionato dal
nuovo asse di maggioranza PPE/conservatori. Tutto questo all'insegna del
"giudizio politico" esercitato, a giudizio del ministro per gli
Affari Europei con delega al PNRR, da parte dell'organismo controllante che
quindi deve essere ricondotto "nei ranghi". Di
seguito riassumiamo i rilievi del Collegio e di conseguenza quali dispositivi sono
stati adottati nelle delibere.
Stralcio
dalla delibera n.17 "Il
collegio per il controllo concomitante presso la Corte dei Conti accerta il
mancato conseguimento della milestone europea al 31.3.2023 M2C2- 14 “notifica
dell'aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per lo sviluppo di almeno
40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno in linea con la direttiva
2014/94/UE sull'infrastruttura per i combustibili alternativi”, tenuto conto
che risultano ammesse a contributo n. 35 proposte progettuali (-12,5% rispetto
all’obiettivo minimo pari a n. 40 proposte), per un importo totale pari a €
101.887.831,50 (44% delle risorse potenzialmente erogabili, pari a €
230.000.000); 2. trasmette la presente deliberazione al Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti ai fini della responsabilità dirigenziale ai
sensi e per gli effetti dell’articolo 21, comma 1, del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165; 3. raccomanda la prosecuzione delle interlocuzioni avviate
con l’UE, al fine di definire lo sviluppo futuro dell’investimento (riduzione
del target quantitativo e contestuale rimodulazione delle risorse finanziarie
allocate ovvero pubblicazione di un nuovo bando per la realizzazione di un
numero almeno pari a n. 5 stazioni di rifornimento)”, pur tenendo conto che
allo stato attuale, successivo alla scadenza della milestone europea del
31.3.2023, tali interlocuzioni non sono state ancora riscontrate ufficialmente
dall’UE; 4. segnala al Dipartimento per le politiche di coesione della
Presidenza del Consiglio dei ministri il mancato rispetto della quota pari al
40% prevista per le regioni del Mezzogiorno dal D.L. n. 77/2021, al fine di
sottoporre tale caso di scostamento, ove necessario, alla Cabina di regia, per
l’adozione delle 24 occorrenti misure correttive e la proposta delle eventuali
misure compensative, ai sensi dell’art. 2, comma 6-bis del citato decreto"
Stralcio
della delibera n.18 Con
deliberazione n. 1/2023, questo Collegio ha approvato il quadro programmatico
del controllo concomitante sulle gestioni pubbliche statali in corso di
svolgimento per l’anno 2023, continuando ad assoggettare al proprio esame, fra
3 gli altri, il Progetto denominato “Installazione di infrastrutture di
ricarica elettrica”. Il progetto è ricompreso nel Piano nazionale di ripresa e
resilienza (PNRR M2C2- 4.3.) 2. Con deliberazione n. 23/2022 questo Collegio ha
accertato un forte e generale rallentamento nel conseguimento degli step
necessari al raggiungimento della Milestone ITA M2C2-00-ITA-10 con scadenza Q4
2022 (adozione avviso pubblico), e conseguenti carenze e ritardi (sia pure non
gravi) nella programmazione interna degli adempimenti propedeutici al
raggiungimento della milestone UE prevista per il Q2 2023 (aggiudicazione
appalti). Il Collegio, pertanto, ha indicato al MASE le seguenti
raccomandazioni: di adoperarsi tempestivamente per portare a compimento gli
step procedurali necessari (decreto ministeriale; convenzione con Invitalia),
con adozione dell’avviso pubblico nei termini preventivati (Q4 2022); di
adottare ogni atto necessario a far sì che il percorso volto a raggiungere la
Milestone UE Q2 2023 non subisca rallentamenti o regressioni procedurali,
ponendo in essere una più stringente programmazione, volta anche a prevedere
interventi correttivi per recuperare il ritardo accumulato. Il
Collegio, pertanto, ha motivo di ritenere che i ritardi, che hanno
caratterizzato la gestione del progetto in vista della Milestone ITA (emissione
avviso pubblico), ancora non raggiunta, siano sintomatici di una difettosa
programmazione dei tempi di attuazione della misura di riferimento, che pone in
serio dubbio il raggiungimento della Milestone UE, prevista per il Q2 2023, al
30 giugno 2023. P. Q. M. Il Collegio del controllo concomitante presso la
Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato,
al termine delle verifiche di questa seconda fase istruttoria, condotte sul
progetto “Installazione di infrastrutture di ricarica elettrica” ACCERTA - il mancato conseguimento della
Milestone M2C2-00-ITA-10 al 31.12.2022, fatta salva la prosecuzione
dell’istruttoria ai fini dell’accertamento del conseguimento della Milestone UE
M2C2-27 al Q2 2023; - la presenza delle criticità indicate in motivazione, non
tali da implicare, allo stato attuale, le conseguenze di cui all’art. 11 della
legge n. 15 del 2009 e dell’art. 22 del d.l. n. 76 del 2020, RACCOMANDA
Al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica: - di recuperare il
ritardo accumulatosi in ordine al raggiungimento della Milestone M2C2-00-ITA-10
al 31.12.2022, adoperandosi nel più breve tempo possibile per giungere alla
pubblicazione dell’avviso pubblico; - di adottare ogni atto necessario a far sì
che il percorso volto a raggiungere la Milestone UE M2C2-27 Q2 2023 non subisca
rallentamenti o regressioni procedurali, accelerando le fasi delle procedure
competitive, della selezione dei progetti e di adozione dei decreti di
concessione delle agevolazioni.
Il
controllo concomitante per la prima volta introdotto dall'articolo 11, comma 2,
della legge 4 marzo 2009 n. 15 è stato recentemente richiamato e rinnovato, in
una più specifica declinazione, dall’art. 22 del decreto-legge 16 luglio 2020,
n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120,
ponendosi nel più vasto ambito delle forme di controllo sulle Amministrazioni
dello Stato rimesse alla Corte dei conti, rispetto alle quali ed, in
particolare, al controllo sulla gestione, presenta punti di contatto e di
indubbia correlazione, condividendone ambiti e principi ispiratori, ma
differenziandosene per finalità, tempi, modalità ed esiti. Come noto, ai sensi
dell’art. 3, comma 4, della legge n. 20/1994, il controllo sulla gestione delle
Amministrazioni dello Stato è volto a verificare la legittimità e la regolarità
della gestione, nonché il funzionamento dei controlli interni alle
amministrazioni, oltre che la corrispondenza dei risultati dell'attività
amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge, valutando comparativamente
costi, modi e tempi dell'azione amministrativa. In
questo contesto, ai fini dell’individuazione dei criteri selettivi delle
gestioni pubbliche statali in corso di svolgimento e, nel novero di esse, dei
principali piani, programmi e progetti relativi agli interventi di sostegno e
di rilancio dell’economia nazionale, nel significato che si è tentato di
chiarire, non può non tenersi conto, per attualità e rilevanza, del Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza, soprattutto alla luce del focus del nuovo
modello legale del controllo concomitante – il quale non ha potuto contemplare
o riferirsi espressamente a quello specifico Piano soltanto perché al momento
dell’entrata in vigore dell’art. 22 (luglio 2020), esso era di là da venire
(trasmesso alla Commissione il 30.4.2021, approvato il 13 luglio 2021) – focus in
ogni caso posto non sulla natura o provenienza dei fondi, ma concentrato
esclusivamente sulle finalità di sostegno e rilancio dell’economia nazionale (e
sul modulo temporale delle verifiche da effettuare). Il
contrasto con il Governo risiede proprio nel fatto che l'Esecutivo ritiene un
ostacolo l'attività del Collegio su di un punto decisivo ben riportato nelle
sue finalità istitutive al riguardo della "legittimità e la regolarità della gestione,
nonché il funzionamento dei controlli interni alle amministrazioni, oltre che
la corrispondenza dei risultati dell'attività amministrativa agli obiettivi
stabiliti dalla legge, valutando comparativamente costi, modi e tempi
dell'azione amministrativa."
Un
grande fastidio per chi considera la propria investitura plebiscitaria (cfr.
legge 17 maggio 1928 n.1029 e T.U. 2 settembre 1928, n.1993) e reclama a gran
voce il passaggio ad una elezione (del primo ministro) direttamente "dal
popolo".