La
difficoltà democratica e le iniziative sul territorio. Nel
corso dell'assemblea dell'Associazione "Il Rosso non è il Nero" di
Savona, svoltasi il 6 giugno, si è sviluppato un ampio dibattito sulla situazione
generale attraverso un'analisi dei recenti risultati elettorali amministrativi
e delle prospettive dell'opposizione in vista della scadenza delle elezioni
europee, considerate un punto dirimente di questa fase definibile di
"difficoltà democratica". Le elezioni europee rappresenteranno,
infatti, un evento politico diverso dal passato che avrà influenza sia sul
quadro internazionale, sia sulle prospettive del sistema politico italiano. Come
è stato ben fatto rilevare nell'ambito della discussione sul piano europeo si
presentano - proseguendo le operazioni belliche in Ucraina e risultando deboli
i tentativi di mediazione in atto - come determinanti i temi della coincidenza
tra NATO e UE (fattore che porta ad uno schiacciamento dell'UE sulla politica
estera USA in una logica di riproposizione di una sorta di "logica dei
blocchi") e del conseguente spostamento dell'asse di riferimento
dell'Unione verso Est con l'affermazione di regimi autoritari come quello
polacco e quello ungherese.
La
coincidenza tra questo disegno e l'affermazione della destra in Italia (e la
possibilità che analoga situazione si determini in Spagna) costituiscono i
fattori che rendono la scadenza elettorale della primavera 2024 di grandissima
importanza. In Italia appare ormai prevalente il tema della tenuta
democratico-costituzionale che sembra racchiudere anche quello delle durissime
contraddizioni economiche e sociali in atto: un governo fondato sulle
corporazioni e i privilegi per pochi che punta al mutamento della forma di
governo e delle relazioni tra centralità dello Stato e Regioni allo scopo di
affermare un regime fondato su di una "autorità di comando" (imposta
anche verso le istituzioni di controllo della legittimità democratica come la
Corte Costituzionale e la Corte dei Conti) considerando la Nazione un fatto
quasi ideologico, al limite dell'etico, di "comunità di destino", in
un impasto di sovranismo, razzismo (pensiamo alla "sostituzione
etnica"), volontà di potenza.
Intanto i temi della vita quotidiana languono
sotto la scure di ulteriori forme di sfruttamento e di privatizzazione
corporativa: dai temi del lavoro a quelli della sanità e dello stato sociale. Sulla
base di queste valutazioni "Il Rosso non è il Nero" rivolge un invito
a tutti i soggetti politicie
associativi (cercando di agire di conseguenza) sia a livello nazionale, sia in
sede locale che si ispirano ai valori della storia del movimento operaio, del
socialismo democratico, dell'ambientalismo, del progressismo costituzionale e
sociale, del cattolicesimo impegnato per la pace e la testimonianza di
solidarietà, ad aprire un confronto rivolto, prima di tutto, al recupero di una
capacità di aggregazione culturale ma anche misurato sulla prospettiva della
scadenza elettorale europea del 2024. Obiettivo: trovare le forme più efficaci
per il contrasto alla destra anche nell'occasione elettorale avendo ben chiaro
il pericolo che nel Parlamento di Bruxelles si formi una maggioranza composta
da un Partito Popolare spostato verso dal suo tradizionale asse di riferimento
con Conservatori (di cui fa parte Fratelli d'Italia, il PiS polacco, gli
spagnoli di Vox) e Identitari (il gruppo che fa capo al Front National francese
e alla Lega). Intanto
l'associazione "Il Rosso non è il Nero" proseguirà nel suo lavoro sul
territorio programmando iniziative pubbliche in particolare sui temi della
sanità, del lavoro e della tanto discussa "egemonia culturale".