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giovedì 8 giugno 2023

IL ROSSO NON È IL NERO
di Franco Astengo

 
La difficoltà democratica e le iniziative sul territorio.  
 
Nel corso dell'assemblea dell'Associazione "Il Rosso non è il Nero" di Savona, svoltasi il 6 giugno, si è sviluppato un ampio dibattito sulla situazione generale attraverso un'analisi dei recenti risultati elettorali amministrativi e delle prospettive dell'opposizione in vista della scadenza delle elezioni europee, considerate un punto dirimente di questa fase definibile di "difficoltà democratica". Le elezioni europee rappresenteranno, infatti, un evento politico diverso dal passato che avrà influenza sia sul quadro internazionale, sia sulle prospettive del sistema politico italiano. Come è stato ben fatto rilevare nell'ambito della discussione sul piano europeo si presentano - proseguendo le operazioni belliche in Ucraina e risultando deboli i tentativi di mediazione in atto - come determinanti i temi della coincidenza tra NATO e UE (fattore che porta ad uno schiacciamento dell'UE sulla politica estera USA in una logica di riproposizione di una sorta di "logica dei blocchi") e del conseguente spostamento dell'asse di riferimento dell'Unione verso Est con l'affermazione di regimi autoritari come quello polacco e quello ungherese.



La coincidenza tra questo disegno e l'affermazione della destra in Italia (e la possibilità che analoga situazione si determini in Spagna) costituiscono i fattori che rendono la scadenza elettorale della primavera 2024 di grandissima importanza. In Italia appare ormai prevalente il tema della tenuta democratico-costituzionale che sembra racchiudere anche quello delle durissime contraddizioni economiche e sociali in atto: un governo fondato sulle corporazioni e i privilegi per pochi che punta al mutamento della forma di governo e delle relazioni tra centralità dello Stato e Regioni allo scopo di affermare un regime fondato su di una "autorità di comando" (imposta anche verso le istituzioni di controllo della legittimità democratica come la Corte Costituzionale e la Corte dei Conti) considerando la Nazione un fatto quasi ideologico, al limite dell'etico, di "comunità di destino", in un impasto di sovranismo, razzismo (pensiamo alla "sostituzione etnica"), volontà di potenza. 



Intanto i temi della vita quotidiana languono sotto la scure di ulteriori forme di sfruttamento e di privatizzazione corporativa: dai temi del lavoro a quelli della sanità e dello stato sociale. Sulla base di queste valutazioni "Il Rosso non è il Nero" rivolge un invito a tutti i soggetti politici  e associativi (cercando di agire di conseguenza) sia a livello nazionale, sia in sede locale che si ispirano ai valori della storia del movimento operaio, del socialismo democratico, dell'ambientalismo, del progressismo costituzionale e sociale, del cattolicesimo impegnato per la pace e la testimonianza di solidarietà, ad aprire un confronto rivolto, prima di tutto, al recupero di una capacità di aggregazione culturale ma anche misurato sulla prospettiva della scadenza elettorale europea del 2024. Obiettivo: trovare le forme più efficaci per il contrasto alla destra anche nell'occasione elettorale avendo ben chiaro il pericolo che nel Parlamento di Bruxelles si formi una maggioranza composta da un Partito Popolare spostato verso dal suo tradizionale asse di riferimento con Conservatori (di cui fa parte Fratelli d'Italia, il PiS polacco, gli spagnoli di Vox) e Identitari (il gruppo che fa capo al Front National francese e alla Lega).
Intanto l'associazione "Il Rosso non è il Nero" proseguirà nel suo lavoro sul territorio programmando iniziative pubbliche in particolare sui temi della sanità, del lavoro e della tanto discussa "egemonia culturale".