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domenica 16 luglio 2023

GUERRA

Opera di Max H. Sauvage

Uscendo dal Forum sulla tecnologia, Putin ha risposto ad alcune domande dei giornalisti. Per l’ennesima volta ha spiegato le ragioni della guerra (limitata): la sicurezza o è comune, o di nessuno, come riconosceva la Carta di Parigi firmata nel 1990 da tutti i paesi europei, ma erano altri governi; poi sono arrivati gli homines novi, senza memoria, se non l’anticomunismo, sopravvissuto allo stesso comunismo (vedi i Berlusconi, le Merkel, i Macron, ecc). La Russia è insomma disposta a mettere in gioco la sua stessa sopravvivenza pur di eliminare il rischio che il nazionalismo ucraino continui ad essere usato dalla NATO come spada nel proprio fianco. Il presidente russo ha anche ribadito che se gli impegni presi un anno fa dal segretario generale delle Nazioni Unite per convincere la Russia a consentire i trasporti di cereali dal porto di Odessa, non verranno rispettati, l’accordo in scadenza non verrà rinnovato. È superfluo ricordare che Guterres non li ha rispettati perché Stati Uniti e UE non glielo consentono: questa è la condizione delle Nazioni Unite, è il “rules based order”, stiupid! Il resoconto del Cremlino non riporta ciò che invece riferisce la TASS, ossia che c’è stata anche una domanda sulla Wagner, alla quale Putin ha in pratica risposto che la milizia è sciolta, e che occorre mettere a punto il quadro legislativo prima che possa eventualmente riformarsi. L’AP completa la notizia riferendo che la Wagner ha consegnato le armi. La riunione del 29 giugno non è dunque finita a tarallucci e vino. Prima di chiudere un altro segnale allarmante di escalation: Biden ha richiamato 3.000 riservisti da mandare in Europa/Ucraina.

Franco Continolo