Grandi
manovre in vista delle Europee 2024: l'alleanza Verdi-Sinistra Italiana ha
lanciato qualche giorno fa un appello ai movimenti per formare un'Alleanza
"eco-sociale per il clima, la democrazia e l'uguaglianza". Sabato
prossimo, 26 agosto, Unione Popolare con Michele Santoro e altri si
ritroveranno alla Versiliana all'insegna del motto "Serve una lista
pacifista". Questa mattina, 24 agosto, al Meeting di Rimini un gruppo di
cattolici politicamente e culturalmente trasversali (da Vittadini alle ACLI, a
professori della Cattolica, a ex-sindacalisti CISL con gli ex-ministri Marta
Cartabia e Enrico Giovannini) presentano un documento non finalizzato - giurano
i promotori - ad un "partito" ma piuttosto a uno
"s-partito" fondato su 12 parole - chiave e fidando su due numi
protettori come il presidente Mattarella e il cardinale Zuppi. Se vogliamo
affrontare - scontando anche un pizzico di arbitrarietà - l'analisi di queste
iniziative in chiave di elezioni europee bisogna affermare subito che è
necessario cercare di porle di fronte a due questioni prettamente politiche che
costituiranno però il "nocciolo duro" della contesa prevista per la
prossima primavera: a)
sul piano Europeo il tipo di maggioranza che si formerà nel Parlamento e che
andrà ad eleggere la Presidenza della Commissione; b)
sul piano interno i riflessi che potrà avere il risultato di "FdI- centro
destra nel suo insieme" versus "PD- possibile centrosinistra (non
avendo sciolti i nodi dell'alleanza)" e -ancora - spazio
"centrista". Non si tratta di "rovesciare" all'interno il
risultato "italiano" delle Europee ma, se è vera l'analisi che stiamo
portando avanti sulla destra di governo e sulla sua pericolosità in tema di
democrazia, di considerarlo un fattore decisivo nella prospettiva politica. Viste
così le cose il tema unitario ritorna d'attualità rispetto a queste prospettive
di "frantumazione consuetudinaria". Un
tema però che non può essere declinato semplicemente attraverso la mediazione
tra le diverse ambizioni identitarie delle diverse soggettività politiche. Esiste
un tema centrale. Per
noi appartenenti alla generazione nata alla politica con la lotta antifascista
contro il governo Tambroni considerando la liberazione dell'Algeria come la
"nostra" Liberazione le prossime elezioni europee dovranno giocarsi
tra l'internazionalismo contro il nazionalismo. Su questo punto e sull'idea di
schieramento adatto ad affrontare lo scontro forse serve una riflessione più
attenta di quella che stiamo verificando si sta sviluppando nell'insieme in
questa fase tra giuste esigenze di rappresentanza politica e necessità di
produzione di "prospettiva" in tempi di guerra, mutamenti climatici,
scomposizione sociale, voglia di autoritarismo e di razzismo che alberga in
parti non secondarie della società italiana e di quella europea.