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venerdì 20 ottobre 2023

DENATALITÀ
di Luigi Mazzella

 

In Italia crescono gli alberghi di lusso e il turismo, dopo l’arresto dovuto al Covid, va a gonfie vele. Gli operatori del settore se ne rallegrano e sono gli unici a non emettere gli “alti lai” che provengono dal resto del mondo produttivo in una situazione di perdurante stallo. In conseguenza di ciò, gli stipendi che restano bassi pur nel naturale aumento del costo della vita, l’instabilità lavorativa e la sua inevitabile precarizzazione che non danno alcuna sicurezza di reddito ai cittadini, il caos dominante nella vita pubblica di un Paese che non riesce neppure a osservare le regole democratiche per  farsi governare da una maggioranza e non da una minoranza di eletti,  la qualità sempre più scadente dei governanti e dei rappresentanti del popolo in Parlamento con la conseguente, incomprensibile, farraginosa e sgrammaticata produzione delle leggi sono tutti fattori che comportano il calo demografico della popolazione che, guarda caso, è incomiciato nell’anno 1965, dopo l’arresto brusco, istantaneo e soprattutto voluto fuori dai nostri confini del boom economico, definito (non senza invidia) “miracolo italiano”. Gli attuali governanti neofascisti, ideologi nostalgici, dotati di un’improvvisata e raffazzonata cultura politica, denunciano, il pericolo della denatalità e ripercorrono la via mussoliniana dei premi per le nascite, cercando di allontanarsene nella forma ma non nella sostanza. Sprovveduti o asserviti alle potenze egemoni dell’Occidente alla pari di tutte le altre forze politiche che agiscono nel Bel Paese (democristiani di varia collocazione e denominazione, comunisti e grillini, ora Contiani, compresi) essi non si pongono il problema di eliminare in radice le cause che spingono le giovani coppie a non avere figli per non essere costretti a mandarli in giro per il mondo in cerca di ciò che non riescono ad avere in Italia. Un breve “vademecum”, utile per orientarsi soltanto alle persone di buona fede (ve ne sono ancora, sia pure in numero ridotto), potrebbe indicare la necessità:
1) di invitare gli Alleati vincitori della seconda guerra mondiale e autori del Trattato di pace da noi sottoscritto dopo l’accettazione della “resa incondizionata” (e definito “vergognoso” da Vittorio Emanuele Orlando in Assemblea costituente) di non insistere sull’applicazione delle clausole dirette a impedire oltre certi limiti la nostra crescita economica.
2) di chiedere loro come nostri “mentori” di consentire che espelliamo dalla nostra Costituzione: 
a) le norme sulla progressività del sistema fiscale e applichiamo liberamente quella flat-tax che ha salvato, grazie a Reagan e alla Thatcher le economie statunitensi e inglese e che è stata desunta da Milton Friedman (liberamente, è ovvio) dal “miracolo italiano (prima della legge Vanoni le tasse si pagavano in misura molto ridotta) e dalla “decima” del diritto romano; 
b) le norme sulla cosiddetta indipendenza e sull’autonomia della magistratura per impedire che una categoria di impiegati dello Stato, selezionati con un semplice e facile concorso di primo grado (gestito dal potere politico, come ai tempi del Re Sole)  possano continuare a organizzarsi in una corporazione autoreferenziale che costituisce sostanzialmente “uno Stato nello Stato” e impedisce agli altri poteri (esecutivo e legislativo) di muoversi liberamente nell’ambito delle proprie competenze senza che i propri membri siano decimati sostanzialmente da quell’uso politico della giustizia che negli Stati Uniti e in Gran Bretagna rendono la democrazia un enorme bluff (si è spazzati via dalla vita politica per un rapporto sessuale consumato la notte prima degli esami di maturità); 
c) le norme sul dono fatto a preti e privati speculatori di vendere diplomi a gogò, rendendo la classe dirigente italiana la più ignorante del già confuso Occidente (con gli assolutismi religiosi e politici che lo contraddistinguono).
d) la norma che con il finto ripudio della guerra da aperto le porte alla NATO.