RIFLESSIONE SU STATO,
GOVERNO, NAZIONE di Romano Rinaldi
Giovedì sera
(19-10-23), uno dei pochi programmi televisivi intelligenti che metteva a
confronto le idee di un famoso giornalista televisivo italiano con quelle di un
famoso scrittore israeliano, mi ha fatto trasalire quando ho sentito da
entrambi confondere, probabilmente per opposti motivi, lo Stato d’Israele col
Governo israeliano. Sarebbe bene intenderci, una volta per tutte, sul fatto che
a partire dalla esecranda affermazione del Re Sole (l’État c’est moi) pur se
comprensibile nel suo caso, con 70 anni di regno, non ha alcun senso,
soprattutto quando ci si riferisce ad un regime democratico, confondere i due
termini. Così come per tutte le realtà statuali, è auspicabile che i governanti
a tutti i livelli, non si sentano né siano percepiti quali interpreti assoluti
dell’esistenza stessa dello Stato di cui, viceversa, sono “amministratori”
protempore ed esercitano i poteri che vengono loro conferiti dalla popolazione
di quello Stato, sperabilmente a seguito di libere elezioni. Lo stesso discorso
vale per il concetto di Nazione, spesso abusato da questa o quella figura
politica, identificandone il significato con quello di Stato. Tanto per rendere
l’idea, persino in un piccolo Stato indipendente, qual è l’Italia, convivono
sotto le stesse regole del Governo nazionale, diverse entità socio-culturali
con costumi e lingue diverse. Il caso più emblematico è quello dell’Alto Adige,
ma ci sono anche tanti altri gruppi etnici sullo stesso territorio italiano,
cui potremmo applicare il concetto di “nazione”. Ad ognuno di noi possono
venire in mente i più svariati esempi. Questa continua confusione tra i vari
termini pare una prerogativa delle figure politiche che sono affette da quel
potente virus della democrazia che prende il nome di populismo (vedi anche: https://libertariam.blogspot.com/2021/01/democrazia-populismo-e-reti-sociali.html). Ad onor del vero,
gli interlocutori di cui sopra, soprattutto nel caso dello scrittore e storico
israeliano, non credo siano affetti da questo virus. Ma questo non è affatto il
caso per molti governanti di Stati tuttora definibili democratici, come appunto
Israele e tante altre nazioni, compresa l’Italia.