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lunedì 26 febbraio 2024

CASO NAVALNY


 Navalny e sua madre

Com’era facilmente prevedibile, la nota da me pubblicata sulla prima pagina di “Odissea” sabato 24 febbraio 2024, ha suscitato contrastanti reazioni. Tantissimi, e da ogni dove, i messaggi di consenso, soprattutto attraverso WhatsApp. Durissima, invece, la risposta di Franco Continolo sul suo blog che ha però pubblicato integralmente il mio testo. Pubblico per comodità qui il link del mio scritto https://libertariam.blogspot.com/2024/02/sul-caso-navalnyj-di-angelo-gaccione-s.html
Di tono completamente diverso le due lettere che seguono. Caroli, ma lo ha scritto anche Continolo, mi accusano di avere accostato Navalny a Pinelli. È una ridicola forzatura. Ho semplicemente detto che come per il caso Pinelli, per Cucchi, e si potrebbero fare diversi altri esempi, nessuno di noi si è preoccupato, nel pretendere la verità, delle loro idee. Se le si condividesse o meno. Abbiamo preteso solo la verità. Per quanto riguarda Vezzosi, a Caroli deve essere sfuggito che sulla stessa prima pagina di sabato è stata pubblicata una sua articolata riflessione arrivata da Mosca (era in partenza per l’Ucraina) con gli interrogativi che egli pone. Ai dubbi di Vezzosi rispondono stamattina qui, in prima pagina su “Odissea”, la poetessa russa Julia Pikalova e il docente Romano Rinaldi. Nessuno, se non i muri del penitenziario, conoscono come è morto Navalny. Per quanto riguarda me, posso ribadire quello che ho detto ieri nel corso di un dibattito che ho tenuto al Palazzo Cambieri di Mortara: tra i mostruosi apparati di Stati super armati, Governi, Comandi militari (criminali ai miei occhi e portatori di lutti e morti tra le popolazioni civili incolpevoli) e un uomo solo innocente e disarmato, sto dalla parte di quest
’ultimo. E non mi importa se le sue idee sono diverse dalle mie. [Angelo Gaccione]

 

Una lettera di Luigi Caroli
 
 
Milano, Sabato 24 febbraio 2024
 
Egregio Direttore
non si sa ancora - e forse non si saprà mai - come è morto Navalny. Ma, a riguardo della sua vita, hai scritto la più grossa cazzata della tua. Egli non ha evidenziato nella sua vita la minima dote morale. Nè POLITICA. In Russia ha avuto ben pochi seguaci e a piangerlo
sono pochissimi. La GIULIETTA pensa ai suoi incassi.
Che ci faceva a Monaco di Baviera? Paragonarlo a Pinelli è stata una vera boiata.
Ben altra la stoffa.
Credo che tu abbia sentito poche persone informate come Maurizio Vezzosi che da parecchi mesi lavora in Ucraina. Peccato.
Luigi Caroli
 
Una lettera di Gino Scarsi


Canale, domenica 25 febbraio 2024


Angelo, ottimo intervento sul caso Naval'nyj e contro le guerre in genere, buono che ospiti anche interventi sintetici, sai bene che sempre meno gente digerisce le pagine intere. Dovresti mettere i simbolini che danno la possibilità di condividerli immediatamente su facebook o su instangram.
An saluit Gino