Com’era
facilmente prevedibile, la nota da me pubblicata sulla prima pagina di
“Odissea” sabato 24 febbraio 2024, ha suscitato contrastanti reazioni.
Tantissimi, e da ogni dove, i messaggi di consenso, soprattutto attraverso
WhatsApp. Durissima, invece, la risposta di Franco Continolo sul suo blog che ha però
pubblicato integralmente il mio testo. Pubblico per comodità qui il link del
mio scrittohttps://libertariam.blogspot.com/2024/02/sul-caso-navalnyj-di-angelo-gaccione-s.html Di tono completamente
diverso le due lettere che seguono. Caroli, ma lo ha scritto anche Continolo,
mi accusano di avere accostato Navalny a Pinelli. È una ridicola forzatura. Ho
semplicemente detto che come per il caso Pinelli, per Cucchi, e si potrebbero
fare diversi altri esempi, nessuno di noi si è preoccupato, nel pretendere la
verità, delle loro idee. Se le si condividesse o meno. Abbiamo preteso solo la
verità. Per quanto riguarda Vezzosi, a Caroli deve essere sfuggito che sulla
stessa prima pagina di sabato è stata pubblicata una sua articolata riflessione
arrivata da Mosca (era in partenza per l’Ucraina) con gli interrogativi che
egli pone. Ai dubbi di Vezzosi rispondono stamattina qui, in prima pagina su
“Odissea”, la poetessa russa Julia Pikalova e il docente Romano Rinaldi. Nessuno, se non i muri del
penitenziario, conoscono come è morto Navalny. Per quanto riguarda me, posso
ribadire quello che ho detto ieri nel corso di un dibattito che ho tenuto al
Palazzo Cambieri di Mortara: tra i mostruosi apparati di Stati super armati,
Governi, Comandi militari (criminali ai miei occhi e portatori di lutti e morti
tra le popolazioni civili incolpevoli) e un uomo solo innocente e disarmato, sto
dalla parte di quest’ultimo. E non mi importa se le sue idee sono diverse dalle mie.
[Angelo Gaccione]
Una lettera di Luigi Caroli Milano, Sabato 24 febbraio
2024 Egregio Direttore non si sa ancora - e forse non
si saprà mai - come è morto Navalny. Ma, a riguardo della sua vita, hai scritto
la più grossa cazzata della tua. Egli non ha evidenziato nella sua vita la
minima dote morale. Nè POLITICA. In Russia ha avuto ben pochi seguaci e a
piangerlo sono pochissimi. La GIULIETTA
pensa ai suoi incassi. Che ci faceva a Monaco di
Baviera? Paragonarlo a Pinelli è stata una vera boiata. Ben altra la stoffa. Credo che tu abbia sentito
poche persone informate come Maurizio Vezzosi che da parecchi
mesi lavora in Ucraina. Peccato. Luigi Caroli Una lettera di Gino Scarsi
Canale, domenica 25 febbraio 2024
Angelo, ottimo intervento sul caso Naval'nyj e contro le guerre in genere,
buono che ospiti anche interventi sintetici, sai bene che sempre meno gente
digerisce le pagine intere. Dovresti mettere i simbolini che danno la
possibilità di condividerli immediatamente su facebook o su instangram. An saluit Gino