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giovedì 22 febbraio 2024

GAUNILONE E ISRAELE



Cara Roberta,
mi permetto di darti del tu anche se non mi conosci, ma io conosco te. Ero amica di tua mamma e amica di Carmela Ieroianni che ti stimava moltissimo e così ogni tanto mi capitava, e mi capita, di leggere qualcosa di tuo (penultima lettura la post fazione a J’accuse) e di ascoltarti a distanza (Casa delle donne di Milano proprio sullo stesso argomento). Non avrei mai pensato di scriverti se non avessi letto la tua citazione di Gaunilone. Nonostante l’amarezza e il dolore per la situazione di Gaza (dove ho diversi amici e molti conoscenti ancora vivi che aiuto come posso) e nonostante la collera, che a volte si trasforma in disgusto, per la presentazione dei fatti da parte della corte mediatica a servizio di Israele, il tuo articolo (“Odissea” mercoledì 2 febbraio 2024) è riuscito a farmi sorridere. https://libertariam.blogspot.com/2024/02/in-difesa-dello-stolto-di-roberta-de.html 

Il primo sorriso mi è venuto proprio dalla citazione di Gaunilone che mi ha riportato indietro negli anni, a un esame di filosofia dal quale mi ritirai per non perdere la mia dignità arrampicandomi sugli specchi, quando il docente come prima domanda mi chiese di parlargli dell’abbé Gaunilone de Marmoutier che per me, allora, era solo una nota collegata alla figura di sant’Anselmo. Chiedo venia, ero giovane e superficiale! Mai avrei potuto pensare che un giorno qualcuno avrebbe usato la sua opera in modo tanto ironico e appropriato per demolire le argomentazioni strumentali relative alla pluridecennale tragedia palestinese. Tutto questo per dirti che ho apprezzato moltissimo l’ironia con cui hai trattato la manipolazione dialettica di Galli della Loggia e, indirettamente, dei tanti vassalli più o meno colti che nascondono, talvolta in modo rozzo, talvolta in modo raffinato, la realtà israelo-palestinese. Forse un giorno ci capiterà di incontrarci di persona e di stringerci la mano, per ora un grazie e un abbraccio virtuale
Patrizia Cecconi