Cara Roberta, mi permetto di darti del tu anche se non mi conosci, ma io conosco te. Ero
amica di tua mamma e amica di Carmela Ieroianni che ti stimava moltissimo e
così ogni tanto mi capitava, e mi capita, di leggere qualcosa di tuo (penultima
lettura la post fazione a J’accuse) e di ascoltarti a distanza (Casa delle
donne di Milano proprio sullo stesso argomento).Non avrei mai
pensato di scriverti se non avessi letto la tua citazione di Gaunilone. Nonostante
l’amarezza e il dolore per la situazione di Gaza (dove ho diversi amici e molti
conoscenti ancora vivi che aiuto come posso) e nonostante la collera, che a
volte si trasforma in disgusto, per la presentazione dei fatti da parte della
corte mediatica a servizio di Israele, il tuo articolo (“Odissea” mercoledì 2
febbraio 2024) è riuscito a farmi sorridere. https://libertariam.blogspot.com/2024/02/in-difesa-dello-stolto-di-roberta-de.html
Il primo sorriso mi è venuto proprio dalla citazione di Gaunilone che mi
ha riportato indietro negli anni, a un esame di filosofia dal quale mi ritirai
per non perdere la mia dignità arrampicandomi sugli specchi, quando il docente
come prima domanda mi chiese di parlargli dell’abbé Gaunilone de Marmoutier che
per me, allora, era solo una nota collegata alla figura di sant’Anselmo. Chiedo
venia, ero giovane e superficiale! Mai avrei potuto pensare che un giorno
qualcuno avrebbe usato la sua opera in modo tanto ironico e appropriato per
demolire le argomentazioni strumentali relative alla pluridecennale tragedia
palestinese. Tutto questo per dirti che ho apprezzato moltissimo l’ironia con
cui hai trattato la manipolazione dialettica di Galli della Loggia e,
indirettamente, dei tanti vassalli più o meno colti che nascondono, talvolta in
modo rozzo, talvolta in modo raffinato, la realtà israelo-palestinese. Forse un
giorno ci capiterà di incontrarci di persona e di stringerci la mano, per ora
un grazie e un abbraccio virtuale Patrizia Cecconi