Saper
affrontare la vita come se si tornasse giovani, ma con la saggezza di un
vecchio. Ecco il traguardo che la speculazione ontologica avrebbe dovuto
raggiungere. Se tuttavia ciò non è accaduto, forse occorrerebbe infine
rassegnarsi. L’umanità è dannata, inscritta nel suo DNA la coazione a ripetere
sempre gli stessi errori, di generazione in generazione, da centinaia di
migliaia d’anni: superbia, invidia, egoismi, sete di potere, avidità, intrighi,
menzogne, sopraffazione, ignavia, ferocia. Nessuna disciplina o religione
improntata alla misura, all’armonia, alla temperanza, alla
misericordia, è valsa a cambiare rotta. Il software è difettato, conduce a un
inevitabile destino di caduta, abiezione, abisso.