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martedì 13 febbraio 2024

LETTERA A GIORGIO
 

In ricordo di Giorgio Gramolini, letterato e aforista, un’anima grande e pura che ci ha lasciati troppo presto.
 
Giorgio, tu e io siamo stati compagni di banco al liceo.
Ai primi fermenti di curiosità intelligente avevamo iniziato a scambiarci sottobanco appunti e parti trascritte di libri dichiaratamente non graditi al programma ufficiale, con la stessa dedizione sviluppavamo un cinismo significativo verso lezioni e insegnanti amorfi e inutili. Disegnavi fumetti irresistibili ora sul versante aulico, ora su quello di un sarcasmo quasi sadico.
La tua verve era già delineata nella forma e nella creatività. L’incontro da grandi, da adulti, ha poi fatto il resto, cioè la scoperta, o la conferma del tuo talento attraverso il regalo delle tue pubblicazioni. Romanzi noir e gotici, poesie intense e surreali, aforismi violenti e pieni di amore. Avevi una capacità di scindere tempo e spazio che sbalordiva: una formidabile precisione circostanziale e la sublimazione del pensiero fino alla sua essenza, quasi a chiedere scusa di quanta realtà fossi costretto a prendere in considerazione, prima di poter far decollare l’infinito del vivere.
Grazie, Giorgio, di questa esperienza terrena che mi hai donato, grazie del ricordo che conserverò, a testimoniare che siamo stati vivi insieme, e grazie per avermi insegnato L’Importanza di Chiamarsi Onesto, ricordi la lezione su O.Wilde? Io come fosse ieri! Non tradire sé stessi, non compiacere, e avere il coraggio e la dignità di non scappare davanti alla verità.
Aspettami, avremo ancora tanto da confrontare insieme. Come sempre.
Elisabetta Carmignani