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sabato 10 febbraio 2024

SIPARIETTO ANTIFASCISTA
di Vincenzo Talarico


 
Decima puntata
 
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Il Comandante di una batteria di milizia contraerea fu decorato di medaglia d’argento con questa motivazione: “Comandava intrepido il fuoco contro una formazione nemica. Essendosi inceppata l’arma, seguitava imperterrito a fare pa - pa - pa, ottenendo lo stesso risultato”.
 
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Un disgraziato scrive al Padre Eterno chiedendo mille lire. Dopo molte riflessioni, considerando che il Papa, il Re e Mussolini sono a Roma, indirizza la lettera “Al Padre Eterno, Roma”. La lettera viene consegnata a Mussolini, che impietosito da tanta ingenuità ordina vengano spedite al poveretto £ 500, con queste parole: “Il Padreterno mi incarica di spedirti questo denaro”.
Dopo qualche giorno, il Padreterno riceve questa lettera: “Caro Padreterno, sapevo che mi avresti risposto e ti ringrazio. Ma un’altra volta rispondi tu direttamente perché quel tuo Mussolini non mi ha passato che lire £ 500!”
 
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Un tale sparla del fascismo e della guerra, che perderemo perché non abbiamo né fucili, né proiettili, né altro. Dai e dai viene arrestato e processato.
Al processo ripete cocciutamente le stesse cose. Viene condannato alla fucilazione.
L’avvocato, però, riesce a convincere il Duce dell’infermità di mente del suo cliente ed ottiene la grazia. Giubilante si reca nel carcere a comunicare la nuova.
Ma se lo dicevo, io”, gli risponde il condannato, “come avrebbero potuto fucilarmi se non hanno né fucili né proiettili!”
 
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Quando d’Italia ero soltanto Re, bevevo un profumato e buon caffè.
D’Africa diventato Imperatore, dovetti contentarmi dell’odore.
Adesso che son Re dell’Albania, anche l’odore se n’è andato via.
 
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Sai che a Livorno metteranno su una gran fabbrica di pesce in scatola?”
Perché?”
Perché da quando hanno seppellito Ciano, hanno il salmone!”
 
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Si è proposta la santificazione di Galeazzo Ciano perché molti mesi dopo la sua morte, avendo sentito uno strano rumore accanto alla sua tomba, questa è stata aperta: il cadavere, miracolosamente, continuava a masticare!
 
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Ricercare il discorso del Duce dopo l’occupazione di Roma (4. 6. 44)
- Una vera barzelletta!
 
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Hitler e Mussolini in un momento di pessimismo sospirano pensando all’avvenire.
Dice Hitler: “Finiremo in croce come Cristo!”
Risponde Mussolini ottimista: “Levati questa paura perché tanto ai nostri popoli non è rimasta né legna né chiodi!”
 
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In casa di Mussolini si discute che cosa si farà nell’avvenire desolante della sconfitta.
Dice Rachele: “Tornerò a fare la serva in un’osteria
Dice Vittorio: “Farò il pilota. Volerò
Dice il padre: “Scriverò articoli per qualche giornale
Edda sorride, sicura, e dice: “Io seguiterò a fare quello che ho sempre fatto”.
 
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Mascagni chiama Livorno: Cianopoli.