Duro
colpo alla libertà di stampa Buenos Aires. Lo scorso lunedì 4
marzo Javier Milei, attuale presidente dell’Argentina, ha ordinato l’immediata
chiusura dell’agenzia di notizie TELAM, la più grande di America Latina e la
seconda in lingua spagnola, con accordi di collaborazione con importati agenzie
del mondo: AFP (Francia) XINHUA (Cina), REUTERS (Inghilterra), EFE (Spagna),
DPA (Germania), ITAR-TASS (Russia) y YONHAP (Corea), tra altre. TELAM è un’agenzia statale mista con 79 anni di
storia; ha oltre 700 dipendenti e sussidiarie in tutto il Paese, persino una
nel territorio Antartico argentino. Ha pagine web in lingua portoghese e
inglese. A questa brutta notizia se ne aggiunge un’altra di qualche settimana
fa: il licenziamento di un centinaio di dipendenti della storica RADIO
NACIONAL. Mi permetto di compartire con voi, oltre la notizia,
di sentirmi in quanto giornalista e più ancora nel caso specifico di essere
argentino, profondamente preoccupando per il giornalismo in senso lato e per la
democrazia nel mio Paese. Sabatino Annecchiarico Giornalista iscritto presso la Stampa Estera di Milano