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giovedì 14 marzo 2024

MARCARLI STRETTI
di Girolamo Dell’Olio


 
Firenze. Prima di scendere in piazza Signoria, stamattina, ho voluto provare a cercarla. Ho preso la cornetta e ho fatto il numero della Sinagoga di Firenze.
Risponde una voce maschile, cortese. Mi presento. ‘Buongiorno. Sono un cittadino fiorentino. In questo periodo ha fatto qualche iniziativa per strada con la speranza di aiutare a costruire un pezzettino di pace in quella Terrasanta. E l’ho fatto sempre cercando di non sposare nessun punto di vista, tranne appunto quello della convivenza, della convivenza civile e pacifica. Ho apprezzato particolarmente, perciò, mi piacerebbe poterle esprimere la mia ammirazione e gratitudine, quella ragazza che venerdì…’
‘Ah, ho capito…’
‘… è intervenuta in piazza Santissima Annunziata ed è stata cacciata per il semplice fatto di aver voluto testimoniare le violenze subite anche dalle donne israeliane (https://drive.google.com/file/d/1nD9hb-OYzenyC3hkwXq16tqoErhdHY48/view?usp=sharing). Le lascerei un mio recapito, se posso. A me piacerebbe parlarle anche in vista di… fare qualcosa insieme, magari. Ha fatto male vedere come è stata trattata. Questo, rimanendo per me il fatto che è in corso uno sterminio terribile. Oggettivamente c’è tutto, purtroppo, in quella regione: c’è tutto il male possibile. Ecco perché è importante a mio avviso dare spazio, ascolto, cittadinanza. In questo senso ho ammirato il suo coraggio!’ Lascio a questo punto nome, cognome, ruolo nell’associazione in cui milito, recapito telefonico, e spiego che anche oggi sarò a manifestare sotto Palazzo Vecchio per ricordare al sindaco che stiamo aspettando una risposta a quella proposta di laboratorio internazionale di pace da allestire a Palazzo Vecchio. Proposta alla quale né lui né altri hanno dato alcun tipo di riscontro. Ecco. È in quello spirito che vedo utile, anzi prezioso, il contributo che questa donna ha tentato di portare, con gli esiti detestabili che il filmato ci documenta. Non entro nel merito del contenuto di quei cartelli che indossa: non sono in grado (chi lo è?) di attribuire attendibilità a nessuna della miriade di ‘informazioni’ che ci arrivano attraverso questi media, che abbiamo imparato a conoscere fin troppo a puntino come maestri dell’inganno, della censura, del montaggio. Giovedì andrò a fare qualche domanda proprio a loro, ai protagonisti di Voices (l’inglese fa più green), che alla stazione Leopolda celebreranno la prima edizione https://voicesfestival.eu/programme-2/
dello “European Festival of Journalism and Media Literacy”, ovverosia il “Festival europeo del giornalismo e dell’alfabetizzazione ai media”. Alfabetizzazione! Ci vuol coraggio… Sarà, scrivono, ‘un luogo di incontro per riflettere sul modo di fare informazione’. E alle sette e mezzo di sera di giovedì 14, in zona inaugurazione, si officerà nella ‘Sala Tiziano Terzani’ il DebateMedia freedom “Focus sul pluralismo dei media in Italia”.
Pluralismo! Ci vuol coraggio… Idra, comunque, sarà là. Ma fuori. A distribuire domande. Come sempre del resto. E chissà se saranno accolte, chissà se ci saranno risposte. Ogni giorno è un giorno nuovo, diceva del resto il vecchio Santiago, il pescatore cubano di Hemingway.



Certo, l’accoglienza che nel giorno della festa rituale della donna ha ricevuto in quella piazza una lei che provava – da sola, civile, senza strani trucchi e senza grancassa – a introdurre uno spunto legittimo di riflessione, un tema di discussione, ha avuto un retrogusto maschilista aspro, sgradevole. Non entro, ripeto, nel merito del contenuto di quei cartelli: trovo esemplare il gesto, la postura, il tono. Quanto inesemplari trovo i gesti, le posture, i toni delle sorelle-donne che alla maniera del maschio dominante l’hanno cacciata. Lo spero davvero, di incontrare questa donna. Così come ho cercato in questi mesi contatti con altre persone attive anche in area araba a Firenze sulla lunghezza d’onda del manifesto a Nardella. Ma non siamo mai riusciti neppure ancora a… vederci.
Di oggi lì davanti alla porta della Dogana basti dire a questo punto quello con cui - sorpresa! - mi abborda tendendo la mano per avere i volantini che do questo tipo che non ricordo, ma dobbiamo esserci incrociati da qualche parte se con accento romanesco mi fa:
‘Ma te sei di Idra, no?
‘Sì!’
Mi guarda mezzo perplesso.
‘… sulla Palestina?’
Ammicco.
‘Certo, amico mio! Sulla Palestina. Sulla guerra. Sulle guerre. È tutto un giro: TAV, guerre, ‘grandi opere’… tutto a fin di bene, no?’
Sorride, mangia la foglia e saluta.