Compreso e tutto presente immenso senso sconfinato
d’ogni misura oltre su predella stante Cèdro l’attimo proteso – a tremito caduta
mela per voragine lembo: il condannato tale afferra la toga estrema parte
vivido orrore (le soglie il secolo a Galea bastarda) – in amore di sentimento
indefettibile e massimo se anelito tutto abbraccio e universo intero: intimo
affetto a presente i sensi in perfetta unione l’affetto tale d’emozioni
incommensurabile fiume grande (torno la terra torno) sovrana opulenza/inumana
sovrabbondanza più luce ancora tuttora involge avvolge inestricabilmente (a
ricordo un seme in membrana involto sul rocchetto un filo avvolto) per incanto
di plenitudine tuttavia estatico fervore – quale e perfezione il gaudio la
grazia ineffabile godimento – inalterabile devozione inalienabile (alta
dedizione a legge a spirito) quanto ben accetto (indicibile benefica gratuita
voce la madre Signora) in amore e immenso senso sconfinato Cèdro proteso – in
biasimo d’altri sensi – marmoreo in piedi l’abituale predella luogo
l’osservazione tempo la conquista: rete quadrata d’avorio carrozza sì pervaso
sì permeato sì invaso quale compenetrato (e forza medesima i più profondi
profumi l’atavico animo quando tutto solitario albergo trasognato impotente
anacoreta il monte sola solitudine pervadono consueta grotta e sotterranea: in
tono perfino quel leggiadro alito pudica brezza vespertina a tempo quanta
serotina malinconia comunque inamato crepuscolo) sì proteso braccio e sospeso
(incertezza d’umore d’ansia recondita attesa) pertanto tremulo polso –
oscillante friabile foglia in convenzione d’autunno elegante e deli- ziosa fragile
la caduta il simile purpureo sacro fazzoletto lenti suoi brevi voli a piacere
lati d’occidente d’oriente incurante il luogo a giaciglio terraneo – certo
speme a àncora nuovamente l’abbraccio agognato (spontanea brama siffatto
prodigo la cerca cupido a pasto tutti i cibi veramente tutti nessuno fuori
portata) in biasimo d’altri sensi in visione la lontana radura d’altrimenti
natura: in osservazione allora il gaudente i radi capelli in barba radi peli –
senso prativo l’ambiente – lo scarlatto lenzuolo a terra disteso (languido
poggiarsi lo sguardo impetuoso desiderio sfiorito volto lo spasimante – atroce
dolore – per strema petulante voce oramai smorta) la lontana radura
d’altrimenti natura tra dita appena semplice piega morbide delicate assai assai
presente personaggio il piacere tenero assai assai passare leggermente
leggermente passare tra dita appena semplice piega morbide delicate manipolo (in
tutto simile di paglia fascio) foglie a natura i nastri melmosi (in
Mediterraneo a tipo relitto) sì sottilissime (il mistico fascio) le venature
insieme loro languido abbandono deliziosi cullamenti le preziose acque in
anelito sensuale carezzamento per gentile stagione: certo Zostera ai noti fini
rizomi le deboli (poco robuste) radici…
*Dall’opera: “Cèdro, il vogatore
scapolo” ExCogita Editore - Milano