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venerdì 22 marzo 2024

LA TIVÙ E LA MERDA
di Cataldo Russo
 

La televisione dei pifferai magici


Ballerini, musicisti, attori di teatro usano, prima di salire sul palcoscenico, ritrovarsi in un camerino o dietro le quinte e, stringendosi in un cerchio e costruendo una specie di torre con le mani, urlare tutti insieme, in segno di buon augurio, “Merda, merda, merda”. È una tradizione che risale al XVII secolo, quando il pubblico, appartenente ai ceti aristocratici o a quelli alto borghesi, si recava a teatro in carrozza. La presenza di molti escrementi lasciati dai cavalli a fine spettacolo voleva dire che c’era stato molto pubblico e che i guadagni erano stati buoni. Vi sono anche altre colorite spiegazioni per questo rito bene augurante, ma questa sembra essere la più accreditata.
A me, invece, viene spontaneo gridare questa espressione tutte le volte che accendo la televisione e sento i giullari del video spacciare compiaciuti certe notizie di poca o nessuna rilevanza, come se si trattasse di eventi in grado di mutare il corso della storia.
La RAI l’altra sera, 19 marzo, si è prodigata a più non posso per dare grande spazio ed enfasi alla pubblicazione dell’ennesimo romanzo di Walter Clinton Ventrone. Pardon: Walter Clinton Veltroni volevo dire. Ora, una notizia del genere, della durata di alcuni minuti, dovrebbe essere riservata a grandi romanzieri, non a un narratore mediocre quale Veltroni è. Tanta accondiscendenza da parte dei media verso un personaggio il cui grande merito è quello di aver trasformato il vecchio PCI in un mollusco ed essersi accreditato come tuttologo, sembra del tutto spropositata e fuori luogo. Come se non bastasse, su La7, nella trasmissione Dimartedì di Giovanni Floris, il vate Veltroni ha potuto pontificare ancora per una manciata di minuti parlando sempre del suo romanzo, cioè del nulla. L’altra notizia che ha tenuto banco su tutte le televisioni è stata l’ennesimo pettegolezzo sulla famiglia reale inglese. Credo che lo spazio che radio e televisione riservano ai regnanti britannici, sia del tutto incomprensibile e spropositato per dei personaggi che stanno scivolando sempre più nell’operetta, e si configura come un’offesa dell’intelligenza delle persone che si vorrebbe fossero tutte impegnate a sapere, quasi morbosamente, il colore del maglione di Kate Middleton o l’incidenza della luce sul polso di Charlotte.
In un momento di tragedia vera, in cui ci troviamo con un passo nel baratro della Terza Guerra Mondiale, con la guerra fra russi e ucraini che si sta facendo sempre più sporca e utilitaristica, e il massacro del popolo palestinese da parte di Israele, sembra veramente fuori luogo una televisione arroccata sui regnanti inglesi, il libro di Veltroni, Chiara Ferragni e il Grande Fratello.
Questo, purtroppo, è il paese che i Media vogliono plasmare e lasciarci in eredità, cioè un paese che saltella e strimpella di qua e di là dietro il pifferaio magico dello schermo che da consumato alchimista ammorba le coscienze e i sogni degli italiani.