STREET ART: VANDALI O ARTISTI?
di
Stefano Donno
La Street Art, nata come
fenomeno di controcultura negli anni '70 nelle metropoli americane, ha
conosciuto negli ultimi decenni un'evoluzione straordinaria, affermandosi come
una forma d'arte a sé stante e conquistando la ribalta internazionale.
L'eterogeneità di tecniche e linguaggi rappresenta uno dei tratti distintivi
della Street Art. Graffiti, murales, stencil, sticker art, installazioni e
performance sono solo alcune delle modalità espressive utilizzate dagli artisti
per comunicare con il pubblico. Le opere di Street Art affrontano una varietà
di temi, spaziando dalla critica sociale e politica alla denuncia di
ingiustizie e disparità, fino all'esaltazione della bellezza e della cultura
locale. La natura effimera e spesso trasversale di questa forma d'arte
conferisce alle opere una carica dirompente e un forte potere dirompente. La
Street Art ha ormai travalicato i confini delle metropoli, approdando in
quartieri residenziali, gallerie d'arte e musei. Istituzioni e privati iniziano
a riconoscere il valore di questa forma d'arte, commissionando opere a street
artist di fama internazionale. Essa dialoga con lo spazio urbano, integrandosi
con l'architettura e il tessuto sociale del quartiere riuscendo a riqualificare
aree degradate, donando nuova vita a spazi anonimi e creando un senso di
appartenenza nella comunità. L'Italia vanta una scena di Street Art vivace e in
continua evoluzione. Da Banksy a Keith Haring, passando per Shepard Fairey e
Blu, numerosi artisti di fama internazionale hanno lasciato il loro segno nel
nostro paese.
Donato Di Poce |
Donato Di Poce con questo suo nuovo lavoro, fornisce una visione più ampia e completa del concetto di Street Art che non è solo Murales. Per suo statuto genetico è fatta di ulteriori esperienze visive e creative, che per i più sembreranno marginali e invisibili, ma che in realtà, completano la visione dell’Arte di Strada, spesso irregolare, invisibile, ma che quando ci viene rivelata acquista grande interesse e valori simbolici ed estetici. Molte delle foto inserite in questo volume dimostrano con chiarezza esemplare, come spesso delle ombre sui muri, o dei riflessi sui vetri delle città, o delle macchie d’acqua o olio per terra, o tracce di manifesti strappati dalle intemperie o dall’uomo, formino delle vere e proprie icone espressive di grande impatto emozionale e simbolico.
Guardare non è vedere
Impronte e segni verbo-visivi,
contaminazioni e nuove visioni che arricchiscono il nostro alfabeto visivo e
che spesso ci insegnano che l’arte si nasconde proprio nell’occhio e nel cuore
di chi guarda (distratti da superficialità o dal bombardamento iconico dei media
e della pubblicità) e che non basta guardare, ma l’amore e l’orizzonte
visivo si ampliano solo se impariamo a vedere. (Guardare
non è vedere).
La bellezza è ovunque
Queste immagini ci ricordano che la bellezza è
ovunque e intorno a noi e che se sempre più spesso gli Artisti famosi della
Street Art, vengono fagocitati e assorbiti dal sistema dell’Arte e dei musei,
la strada resta nostro territorio in cui vedere ed esercitare bellezza e arte
in maniera libera e creativa, ci ricordano che spesso l’arte e la poesia si
nascondono in un Sogno strappato, in una scritta su un muro, un’ombra che ci passa accanto, in un bagliore
improvviso e provvisorio che si asciuga al sole dell’anima, nella visione di
uno specchio girevole, o in una figura angelica accartocciata tra i rami dopo
un nubifragio, e persino in un manichino che richiede la tua attenzione o in un
ex poeta cha parla con una donna disegnata sul muro.