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venerdì 1 marzo 2024

TAV A FIRENZE: ALTRO CHE CREPE!



Dopo il caso del cantiere Esselunga, crateri nella sicurezza e nella legalità, sono quelli che si scoprono nei progetti Alta Velocità e nei ‘controlli’ delle autorità pubbliche.
 
Se lo scopo della legislazione in materia di sicurezza ferroviaria è garantire la progettazione seria e corretta di opere colossali come la TAV perché siano calate nel territorio che le ospitano tenendo contro delle sue caratteristiche, criticità e vulnerabilità, quello che sta avvenendo da almeno sette mesi a Firenze sotto gli occhi indifferenti delle autorità centrali (governo e prefettura) e locali (Comune, Città metropolitana e Regione) è quanto meno preoccupante. Si considera infatti legale e legittimo scavare chilometri di tunnel sotto la città madre del Rinascimento, vantato ‘patrimonio mondiale dell’Umanità’, senza aver coinvolto nella progettazione - e quindi nella tutela e nella prevenzione - l’organo tecnico per eccellenza, chiamato ad accorrere quando i deficit di prevenzione producono disastri, il Comando dei Vigili del Fuoco. Proprio come è successo per 60 km di tunnel monotubo TAV fra Vaglia e Bologna! Lo si fa in un territorio colpito decine di volte nella storia anche recente da piene e esondazioni, nel bel mezzo di un ‘cambiamento climatico’ magari invocato come paravento grottesco di responsabilità amministrative, o come pretesto di misure dubbie e discutibili, quanto a efficacia, per il contenimento delle emissioni di CO2. È stata presto dimenticata anche l’ultima esondazione dei torrenti minori, il Mugnone e il Terzolle, avvenuta poco più di trent’anni fa proprio nell’area TAV nella quale si sta scavando – perpendicolarmente alle linee di scorrimento delle falda - la grande buca della stazione ‘Foster’. Come non bastasse, l’unico intervento targato TAV fin qui concluso, il cosiddetto ‘scavalco’ di Castello, accusa difetti costruttivi così rilevanti da avere attirato l’attenzione della Corte dei Conti della Toscana: la galleria-artificiale-colabrodo da saldare ai 6.444 metri del sotto-attraversamento fra Campo di Marte e Castello è da tempo in condizioni di degrado, avendo intercettato non si sa se la falda o cos’altro. Per quanto si è appreso da Rfi, si procederà a sistemare le cose solo a ‘grande opera’ finita. Ma nel frattempo si attendono gli esiti degli accertamenti sul manufatto promessi a ottobre dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana quando Idra ha risollevato il caso in un’audizione presso l’Osservatorio Ambientale presieduto dal Direttore generale di Palazzo Vecchio. Ciliegia sulla torta, da informazioni ricevute dal presidente della Commissione che ha negato il collaudo tecnico-amministrativo dell’opera, evidenze di lacune nella progettazione esecutiva della galleria TAV di Castello sarebbero ben descritte e documentate nel verbale di accertamento redatto nell’ambito delle attività di quella Commissione. Documento al quale Idra ha chiesto accesso a Rfi, che non lo accorda. Ciò che più fa specie, non si ha notizia che alcuna delle autorità amministrative di controllo informate da Idra dei fatti (Comune, Città metropolitana, Regione, Autorità Nazionale Anticorruzione) abbiano richiesto o ottenuto a loro volta accesso a quel documento. Ecco perché Idra, dopo aver denunciato lunedì 19 febbraio davanti a Palazzo Vecchio i crateri nel progetto e nei controlli sortendo solo un’innocua e disinformata parodia di discussione in Consiglio comunale, torna a proporre per strada un’iniziativa di informazione diretta alla cittadinanza, nel fragoroso silenzio dei grandi media indipendenti. “A meno che non si sia provveduto silenziosamente ad attività che abbiano colmato la grave lacuna indicata - ha scritto per posta certificata l’associazione al Prefetto e al Ministro dell’Interno, ma anche alla Presidente del Consiglio e ai responsabili dei dicasteri Infrastrutture, Ambiente, Lavoro e Giustizia - la nostra modesta cultura civica e giuridica ci fa ritenere di essere autorizzati a considerare inaccettabile un siffatto improvvido comportamento da parte delle Autorità pubbliche cui è affidato il compito delicato di garantire la sicurezza e la vita della comunità, Esprimiamo quindi - insieme alle nostre vive rimostranze - rammarico e indignazione. Rinnoviamo l’istanza all’interlocuzione fin qui vanamente avanzata. Chiediamo siano attivati gli interventi urgenti necessari a ripristinare condizioni di legalità e sicurezza nella città di Firenze”.
Associazione di volontariato Idra
idrafir@gmail.com
055. 760.27.73 - 334. 904.36.02