Lavoro
negli anni Sessanta Quando
ero bambino ed anche adolescente andavo per le vacanze estive in un paese del
varesotto. Abitavo in una frazione del paese, un gruppo di cascine. La
mia casa si trovava tra un'industria metalmeccanica ed un bar-trattoria
denominata Circolino. Le
mie estati erano contrassegnate dal rumore di un maglio o una pressa, non so
con precisione, che a intervalli regolari batteva a terra. L’industria
produceva utensili di vario tipo, martelli, tenaglie e quant’altro e la pressa
li stampava una volta messi sotto la macchina incandescenti. A
mezzogiorno suonava la sirena e tutti gli operai, rigorosamente in tuta blu,
passavano davanti a casa mia per andare a pranzare al cosiddetto circolino. Erano
gli anni dell’immigrazione e queste persone lasciati i lavori dei campi si
erano occupati nelle fabbriche. Con i soldi che risparmiavano si costruivano
spesso da soli o con pochi aiuti, senza grosse spese, la casa. Da
casa mia osservavo tutto questo. Bisogna
aggiungere un ultimo particolare: l’industria in oggetto non si preoccupava
dell'inquinamento ambientale dovuto ai residui ferrosi della lavorazione. Tiziano
Rovelli