ADOLESCENTI COL COLTELLO di Laura Margherita Volante
La crisi morale della società ha generato
adolescenti privi di empatia e di valori morali, in una indifferenza
agghiacciante. E non c’entra l’estrazione sociale di ambienti ai margini e malfamati,
dove l’unica comunicazione è la legge del più forte e del delinquere per tenere
sotto controllo il territorio da parte di bande, che lottano per
esercitare il potere con crimini, spaccio di droga, ecc. Adolescenti di famiglie cosiddette
perbene... Perbene? Per investire sul denaro
e sul materialismo, incapaci di educare i loro figli secondo valori di umanità
e di solidarietà ma solo di soddisfarne i desideri. Incapaci di dare ai
figli strumenti relazionali, con criteri di giudizio per distinguere il bene
dal male. Il bene è solo bene di consumo con alienazione dell’individuo, che
non sa affrontare compiti di sviluppo, in un processo di identificazione umana
e sentimentale. Piccoli robot, senza anima che si drogano per riempire il vuoto
cosmico, dove il coltello assume simbolo di una forza che non c’è. Non è
il coltello del selvaggio che si difende e va a caccia per vivere. Questa è una
caccia dove la morte la fa da padrone. La cultura della morte... non è né eros
né tanatos da manuali di psicologia, ma stupidità e idiozia del banale e del
nulla. “Denaro deresponsabilizzazione
disimpegno” i termini di questo mostruoso volto sociale. Il mondo adulto
dovrebbe interrogarsi, ma forse non è nemmeno più in grado di farlo, come dei
manichini ciechi e sordi al richiamo della coscienza morale, smemorata. Non ci
sono cultura e tradizioni ma solo assenza a sé stessi.