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mercoledì 10 luglio 2024

EURONICS NOVA: LAVORATORI A RISCHIO
di Angelo Gaccione




Sempre più lavoratori di Euronics Nova, appartenenti a quel gruppo della grande distribuzione di elettrodomestici che noi clienti conosciamo sotto insegna Euronics, rischiano di essere licenziati in vari luoghi d’Italia.


Le cronache e gli allarmi sindacali ci dicono che sono già partiti provvedimenti di licenziamento collettivo (per circa 600 lavoratori) dalla sede centrale del Lazio. Riguardano i diversi rami del gruppo: KUS srl, Binova, Nova Casale, Nova spa, tutti facenti capo a Euronics Nova. Società nata nel Lazio poco prima degli anni ‘90 e approfittando di problematiche note ha acquisito nel 2019 la maggior parte dei negozi di Euronics Galimberti, Euronics Castoldi e alcuni negozi ex Trony, riassumendo anche gran parte del personale ivi presente cambiando il classico contratto del commercio con contratto CISAL (che garantisce poche tutele al lavoratore), espandendosi quindi anche in Lombardia, aprendo anche nuovi punti vendita (tra gli altri quello all’interno di City Life), ridando fiato a tutti quei lavoratori che si erano ritrovati disoccupati, ma l’illusione è durata poco, già da qualche mese, iniziando dal Lazio con le prime aperture di procedimento di licenziamento collettivo, si sta rivelando una concreta realtà anche in Lombardia, con diverse chiusure di punti vendita e l’apertura di procedure di licenziamento collettive anche qui: KUS srl e Binova e Nova spa (circa 200 dipendenti). Quando si parla di lavoratori non bisogna mai dimenticare che si tratta di famiglie, dunque di migliaia di persone, cioè di vite umane. E naturalmente di mutui, di spese sanitarie, di affitti, di bollette, di figli che frequentano le scuole, di coesione sociale e via enumerando. Se ci soffermassimo su tutto questo, forse valuteremmo con maggiore attenzione quello che astrattamente definiamo “piani di ristrutturazione”. E se li chiamassimo “piani per la dignità delle persone”? I sindacati si stanno muovendo per cercare soluzioni e trattative, e soprattutto capire le loro intenzioni, ma vengono puntualmente ignorate in quanto ritenuti non rappresentativi. A Milano tra gli altri, è già stato chiuso il negozio di via Solari, da poco ristrutturato, con la motivazione di mancato accordo per rinnovo d’affitto ricollocando i dipendenti (provvisoriamente) in altri punti vendita senza il giusto preavviso, stessa cosa con le stesse motivazioni anche altri punti vendita sempre qui in Lombardia, speriamo non venga chiuso quello di corso Lodi, qui in Porta Romana, centralissimo e molto frequentato da tanti milanesi e non. Personalmente lo frequento per le mie spese da quando era ancora gestito dalla famiglia Castoldi. Vi trovavi sempre di tutto oltre ad un personale preparato ed estremamente disponibile. Questo negozio con le sue vetrine affacciate su corso Lodi e a due passi dalla metropolitana, non ha mai avuto particolari problemi, grazie alla posizione e alla clientela fidelizzata. Le difficoltà recenti dei punti vendita lombardi pare riguardino l’approvvigionamento di merci che rimangono stranamente stoccate nei magazzini romani e che non viene consegnata e distribuita. Se così è, è un ottimo alibi per giustificare un mancato guadagno. Un peccato per noi clienti e soprattutto per i lavoratori perché si tratta di una buona realtà commerciale. Quello di corso Lodi messo in piedi da Bruno Castoldi è sul mercato dagli anni ’90. È sempre stato uno dei negozi più vivaci e frequentati della città, e ha continuato ad esserlo anche con la nuova insegna di Euronics Nova quando fu rilevato nel settembre del 2019 dalla nuova proprietà, malgrado il Covid. Ora si vuole ristrutturare, ma ristrutturare dovrebbe voler dire prendere atto degli errori e rimediarvi con intelligenza, senza sprecare risorse umane fatte di competenza, esperienza, legami affettivi con l’azienda e con i clienti. Speriamo di essere smentiti dai fatti, come cliente e fruitore, se dovesse scomparire ne sarei molto deluso.



ULTIMORA
Quel che si paventava si è avverato con l’invio di una lettera da parte dell’azienda Nova Spa di aprire un provvedimento di licenziamento collettivo tra Lombardia e Lazio per 243 lavoratori su un totale di 438 (praticamente oltre il 50%), persone ritenute in esubero, tra questi sono menzionati anche i dipendenti di corso Lodi a Milano. A questo punto non si tratta più di focalizzare l’attenzione su un unico punto vendita come quello di corso Lodi da noi menzionato, ma su centinaia di lavoratori e di famiglie che si troveranno di punto in bianco senza lavoro e a dover fare i conti con una situazione difficile personale e sociale non indifferente. Sarà necessario quanto prima analizzare tutte le cause che hanno portato questa azienda alla soglia del fallimento.