Il
Misogallo di Vittorio Alfieri torna attuale? Ai
Francesi, discendenti di un popolo fiero (considerato “barbarico” dai Romani)
non può negarsi il merito di avere dato all’umanità (almeno a quella vivente
nella parte occidentale del globo) l’intelligenza
lucida e perspicace di Jean Marie Arouet (Voltaire) e di Denis Diderot, e di avere così riportato
l’attenzione dell’essere umano sulla necessità di valersi del proprio
intelletto per la conoscenza della realtà senza la guida di invenzioni di fantasiosi
“cantastorie” provenienti da quel Medio Oriente, che fin dai tempi delle prime
immigrazioni nei Paesi del Mediterraneo di ebrei e cristiani costituiva un vero
focolaio di guerre atroci. Ad essi, cosiddetti “cugini d’Oltralpe” (è stato
sottoposto a giudizio l’inventore di una tale fandonia?), però, deve anche
farsi carico di avere istituito quel cosiddetto “Tribunale della Ragione” che
con violenza sistematica inaugurò la stagione del “Terrore” in cui non furono decapitati
solo individui fanatici e superstiziosi ma tutti i nemici di Robespierre e che
indusse un ex simpatizzante rivoluzionario come Vittorio Alfieri a definire nel Misogallo
i francesi “pidocchi” e “fantaccini dianzi incipriati”, oltre che “fetenti
insanguinati”. Tali sconcertanti contraddizioni sono state rinverdite, ieri, da
Emmanuel Macron, che, ha voluto rafforzare fasti e nefasti della sua amata
Patria in occasione dell’apertura dei Giochi Olimpici del 2024 (eletti, per
tradizione, a simbolo dell’amicizia mondiale) consentendo che fossero dileggiati
i suoi sudditi credenti Cristiani, con la messa in scena, pomposa e sontuosa,
di un’Ultima cena di drag queen, che ha creato lo stesso
scompiglio dei fumetti di Charlie Hebdo di qualche anno fa. Il mondo
Occidentale è andato in subbuglio con masochistico gradimento. L’ennesimo
scontro tra i suoi assolutismi di ferro che permeano la sua cosiddetta
“cultura” è deflagrato. Alla nostra cosiddetta civiltà (che si alimenta solo di
posizioni antitetiche: anti-ebraismo, anti-cristianesimo, anti-islamismo,
anti-fascismo, anti-comunismo) non bastano evidentemente tutte le guerre che
gli Statunitensi portano sistematicamente nel mondo, il conflitto
russo-ucraino, le stragi di Netanyahu e via dicendo: richiede di più, ha
bisogno di contrapporre favole a favole, utopie religiose e politiche ad altre
“lune nel pozzo” da catturare con l’immaginazione. È così, purtroppo, che
declina una parte di mondo che aveva iniziato il suo luminoso cammino tra
civilissime dispute filosofiche tra Parmenide ed Eraclito, tra gli atomisti
Democrito, Lisippo ed Epicuro, tra i sofisti e i presocratici e altri, e altri
ancora… tutti liberi dai paraocchi dei cammellieri del deserto. Per l’umanità futura c’è
la speranza che i miliardi di anni ancora da venire siano liberi dalle fiabesche
visioni (di benessere spirituale ed economico) che hanno accompagnato la vita
di molti di noi (non di tutti, fortunatamente). Ed è solo per essa che varrà
ancora la pena di scrivere articoli quotidiani.