In molte
parti del mondo c’è in corso un forte aumento di reati commessi dagli anziani,
accompagnato da una spettacolare impennata del numero di carcerati oltre i
60-65 anni d’eta. In Giappone il rapido incremento dei crimini dei vecchi sta
praticamente trasformando le prigioni del paese in case di riposo. La National
Police Agency riferisce che, nel 2015, solo il 5,8% degli arresti nazionali
riguardava soggetti d’età superiore ai 65 anni. La proporzione è ormai
passata al 20%. Nel
caso del Giappone, l’aumento di criminalità geriatrica dovrebbe dipendere in
buona parte dalla marcata crescita dei casi di taccheggio nei negozi,
esacerbata - secondo il ricercatore Yuki Shinko - dal fatto che “la popolazione
anziana si sente sempre più sola e annoiata, e non teme le ramificazioni
legali”. Finire ‘dentro’ può perfino migliorare la qualità della vita. Shinko
spiega: “Se ti arrestano, dormi al caldo, mangi tre pasti al giorno e ricevi le
cure mediche del caso”. Se la situazione giapponese
è relativamente benigna, non è necessariamente così altrove. Negli Usa gli anziani di 60 anni e oltre
commettevano già circa 1.800 omicidi l’anno nel 2018.
La tendenza è certamente proseguita nel frattempo, anche se mancano dati
‘freschi’ di conferma.